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Più sgravi fiscali alle famiglie La Polverini rassicura l'Udc

Renata Polverini

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Un piano B, al momento, non viene neppure preso in considerazione. Anche perché non esiste. L'accordo con l'Udc alla fine verrà confermato. Rinegoziato tra mille difficoltà, ma ratificato dopo aver smussato gli angoli. L'alleanza col partito di Casini, insomma, non salterà. Renata Polverini, candidata del Pdl alla presidenza della Regione Lazio, ne è convinta: «Sono ottimista per natura. Non credo che l'accordo salti». Qualità importante, l'ottimismo. Soprattutto in campagna elettorale. Ma a oggi l'alleanza scricchiola. Il problema è tutto politico e attiene ai rapporti tra Berlusconi e il leader dei centristi Casini. Il candidato non c'entra. La Polverini lo sa bene, ha già incassato il gradimento della coalizione e ora cerca di dare un segnale forte. Lo fa alla sua maniera, parlando chiaro, mediando tra le esigenze degli imprenditori e quelle dei lavoratori. Sgravi fiscali alle famiglie e ai soggetti deboli, sostegno ai lavoratori e alle piccole e medie imprese, sanità, netta presa di distanze («Abbiamo visioni opposte», tuona la segretaria dell'Ugl) dall'avversaria del centrosinistra, la radicale Emma Bonino, per quanto riguarda etica, vita e famiglia. Temi cari al Pdl, certamente. Ma soprattutto ai centristi. Anche ieri, nella prima delle «giornate d'ascolto» (un ciclo di incontri con il mondo della società civile per raccogliere indicazioni e osservazioni in vista della stesura del programma), la Polverini è tornata a ribadire quelle «idee precise» e quei «valori condivisi» su cui si basa l'alleanza con l'Udc. Parlando all'esecutivo di Federlazio la Polverini ha affrontato diverse tematiche tra cui turismo, alte tecnologie, artigianato, internazionalizzazione delle imprese e agevolazione per l'accesso al credito. Ma soprattutto al presidente Maurizio Flammini e al direttore generale Giovanni Quintieri ha esposto i propri progetti per la sanità regionale, tema tra i più cari ai centristi: «Stiamo lavorando su alcuni indirizzi che ci porteranno, mi auguro, ad uscire da questa situazione di emergenza entro tre anni - ha promesso la Polverini - Sto lavorando a un nuovo piano che intendo rinegoziare con il governo che valorizzi i poli d'eccellenza pubblici e privati del Lazio e che ancora prima di tagliare sui posti letto incida sugli sprechi, sui costi della politica e della burocrazia. Partiremo con tre parole d'ordine - ha detto Polverini citando la "rivoluzione della struttura organizzativa" che la candidata vuole mettere in campo - bisogna riqualificare tutta la rete ospedaliera con un nuovo sistema di governance che abbia funzioni di controllo e ispettive». Il rientro dal deficit sanitario, secondo la Polverini, dovrà interessare necessariamente la fiscalità regionale. «Credo che sia naturale che così come esiste l'automatismo in crescita dell'imposizione fiscale ci debba essere anche l'automatismo in decrescita - ha spiegato - Come nel caso in cui c'è troppo debito - ha aggiunto - che fa sì che scatti l'addizionale Irap e Irpef, automaticamente nel momento in cui si esce dal debito con il piano di rientro è naturale che si vada a sgravare in termini fiscali allo stesso modo». Sul nucleare, altro tema delicato, la Polverini ha preferito non sbilanciarsi: «Stiamo rivalutando tutti i vecchi siti perché credo che le condizioni siano cambiate: comunque su questo non intendo esprimermi perché è una questione molto delicata e stiamo scrivendo il programma». Lasciata la sede di Federlazio, la candidata del Pdl ha visitato il mercato rionale di piazza Gimma (viale Libia) insieme a Giulio Buffo, coordinatore di «Arcipelago nazionale», federazione di associazioni operanti nel terzo settore, e in odore di candidatura al Consiglio regionale. Girando tra i banchi e parlando con clienti e commercianti, la Polverini ha detto, riferendosi alla crisi economica: «Anche io faccio la spesa al mercato e quindi conosco bene le difficoltà che state vivendo in questo momento». Alla gente la candidata alla presidenza del Lazio ha parlato di famiglia, aiuti ai nuclei in difficoltà e sostegno al reddito. Tematiche popolari, insomma. «Idee precise e valori condivisi» in grado di costruire un ponte con l'Udc. Quello che è in suo potere la Polverini lo sta facendo. Il resto dipenderà da Berlusconi e da Casini, che certo non è rimasto indifferente davanti ai segnali lanciati dalla candidata del Pdl. «Se non c'è una decisione diversa da parte del Pdl non ho motivo di mettere in discussione la Polverini, perchè è una persona seria. Votare la Bonino? Mai», ha sentenziato categorico il leader dei centristi, al quale ha fatto eco il segretario regionale Luciano Ciocchetti: «Non abbiamo nessuna intenzione di rompere l'accordo con la Polverini a meno che il Pdl non decida diversamente. Tutto dipende dal Pdl». Anche il sindaco Alemanno ha provato a gettare acqua sul fuoco, ribadendo la necessità dell'alleanza con i centristi: a livello nazionale l'Udc dovrebbe «abbandonare la politica dei due forni», ma nel Lazio «questo non significa mettere in discussione quanto di positivo è stato costruito con l'Udc sul territorio». «L'Udc - ha spiegato Alemanno - dal punto di vista programmatico è assolutamente omogeneo con la candidatura della Polverini. È una scelta che ha una base solida e non c'è alcun motivo per rivederla. Non credo sia il caso di drammatizzare: possiamo creare un largo schieramento che si fondi su principi e progetti condivisi, e in larga parte già definiti nel patto firmato tra la Polverini e l'Udc».

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