Vendola si difende: "Nessun avviso"
«Non c'è nulla in questi cinque anni di cui debba vergognarmi». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, interpellato dai giornalisti sulle voci circolate da ieri sera circa una sua possibile iscrizione nel registro degli indagati nell'ambito di indagini sulla sanità regionale. A Vendola, che ha ribadito di non aver mai ricevuto avvisi di garanzia, è stato chiesto anche se un'eventuale ufficializzazione della iscrizione nel registro degli indagati cambierebbe per lui qualcosa. «No - ha detto - il fatto cui sarebbe legata l'indagine è quello che ho raccontato e che ho letto sui giornali: se ci fosse l'iscrizione probabilmente sarebbe contemporanea anche una richiesta di archiviazione». «Per questo spero - ha continuato Vendola - che se ci sono intercettazioni telefoniche vengano sbobinate e rese pubbliche. Voglio che la gente possa valutare cercando di capire direttamente di che cosa si tratta. Per me è il fatto di uno scienziato di livello internazionale e che io possa essermi interessato al suo rientro; al fatto che con i suoi titoli potesse vincere un concorso».