Napolitano ricorda Bettino Craxi "Pagò con durezza senza eguali"
«Su Craxi è giunta l'ora di un giudizio non acritico ma sereno, di ricostruzioni non sommarie e unilaterali di almeno un quindicennio di vita pubblica italiana. Nella vicenda di Craxi ci sono luci e ombre ma lasciò un'impronta incancellabile». In occasione della ricorrenza del decimo anniversario della morte del leader socialista Bettino Craxi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scritto una lunga lettera alla signora Anna Craxi nella quale ricostruisce la vicenda umana e politica dell'ex premier travolto da Tangentopoli. Oggi la figura di Craxi sarà ricordata in forma solenne nella Biblioteca del Senato. La tavola rotonda, organizzata dalla Fondazione Craxi, è anche la prima, e al momento, unica iniziativa ospitata in un palazzo della politica. Interverranno il presidente del Senato Renato Schifani e il premier Berlusconi. Sarà presente anche il capo della segreteria del Pd, Filippo Penati. Questa decisione è stata accolta con soddisfazione da Stefania Craxi che aveva lamentato l'assenza di Bersani dalle cerimonie di Hammamet. Penati non è solo il capo della segreteria del Pd, ma è anche il rappresentante di quel cotè del riformismo milanese interno al Pci che aveva sempre rifiutato la demonizzazione di Craxi. Sull'evento di oggi quindi si farà sentire, e non poco, il messaggio indirizzato dal presidente Napolitano alla vedova dello statista. Il capo dello Stato esprime innanzitutto vicinanza ai familiari per la dolorosa ricorrenza e si dice ancora turbato dal ricordo del tragico epilogo: la morte dello statista, «malato, in solitudine, lontano dall'Italia». In quattro cartelle ricorda l'attività politica di Craxi invitando a un giudizio «sereno» per quanto «non acritico», mette in guardia da «rimozioni e distorsioni» che lo Stato non si può permettere e osserva che Craxi pagò «con una durezza senza eguali» le responsabilità che gli furono attribuite per i fenomeni degenerativi del sistema politico. Quello stesso sistema «che è ancora in attesa di riforme che soddisfino le esigenze» esemplificate nella vicenda di Craxi. Comunque, osserva Napolitano, Craxi pur tra «luci ed ombre» ha lasciato «un'impronta incancellabile» nella storia italiana. Il presidente riconosce ciò che il leader socialista rappresentò come «protagonista del confronto nella sinistra italiana ed europea». E ricorda la stagione di Tangentopoli. Gli aspetti tragici di quel periodo, dice il Capo dello Stato, «impongono ricostruzioni non sommarie e unilaterali». Così pure «non può dunque venir sacrificata al solo discorso sulle responsabilità di Craxi sanzionate per via giudiziaria la considerazione complessiva della sua figura di leader politico». Napolitano ricorda alcuni passaggi cruciali del percorso politico del leader, dal «rapporto più assertivo con gli Usa, alla spinta all'integrazione europea, al nuovo Concordato, all'avvio del discorso sulle riforme istituzionali». La vedova Craxi ha ringraziato Napolitano esprimendo viva emozione per le sue parole. Il segretario del Pd Bersani ha sottolineato che il leader socialista «ha pagato molto caro e duramente gli errori commessi». Solo Di Pietro polemizza suggerendo una rilettura di Craxi, con «gli approfittamenti e le grassazioni personali».