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Si scava tra saccheggi e miracoli

Haiti, Port-au-Prince, scontri e saccheggi nel caos dopo il terremoto

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Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha constatato ieri di persona ad Haiti lo scempio causato dal terremoto promettendo al presidente Renè Preval il massimo sostegno delle Nazioni Unite per i soccorsi alle vittime e per la ricostruzione del paese. «Sono qui per esprimere la solidarietà e il sostegno totale delle Nazioni Unite al popolo di Haiti», ha detto il segretario generale. Ban, che ha definito la tragedia di Haiti «una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi decenni», ha avuto anche la possibilità di visitare il quartier generale della missione Onu ad Haiti, crollato per effetto del sisma, con possibili perdite umane di centinaia di persone. «Sono pronto al peggio», ha detto Ban. Per adesso l'Onu ha confermato la morte di 40 dei suoi dipendenti, ma altre 330 persone mancano all'appello. Il segretario generale ha sottolineato che si tratta sicuramente della «più grande perdita di vite umane nello storia dell'Onu». Intanto a Port-au-Prince, e in altre città di Haiti devastate dal terremoto: decine di dispersi sono riusciti a segnalare la propria presenza sotto i palazzi sbriciolati dal sisma, spesso con un sms, dando nuovo vigore alle operazioni di soccorso. Al Caribbean Market, dove stava lavorando anche l'irpino Antonio Sperduto, l'intervento più miracoloso: tre persone sono state estratte vive dalle macerie dell'edificio di cinque piani, una bambina di sette anni ed un uomo, entrambi haitiani, ed una donna americana residente ad Haiti. La piccola, Ariel, ha detto ai soccorritori di essere rimasta incastrata tra i cadaveri e il cibo caduto dagli scaffali: è proprio questo che l'ha salvata. Incubo finito anche per la proprietaria del Montana, Nadine Cardoso, 62 anni, estratta viva ieri mattina: ha detto di aver sentito delle voci tra i detriti dell'albergo. Miracolo anche per Mia, una bimba di due anni rimasta intrappolata nel crollo di un asilo per 72 ore e salvata da un gruppo di vigili del fuoco britannici, che hanno dovuto scavare un piccolo tunnel a mani nude per raggiungerla. La bimba, circondata dai corpi senza vita dei suoi compagni d'asilo, era talmente scioccata che si rifiutava persino di bere. Fino ieri le squadre internazionali impegnate ad Haiti hanno estratto oltre 70 persone dalle macerie, ha annunciato la portavoce dell'Onu Elizabeth Byrs. Ora il problema è mettere in moto presto la macchina per evitare gli episodi di sciacallaggio e violenza che hanno provocato i primi morti ieri A raccontare sono giornalisti e fotografi: un saccheggiatore è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dai poliziotti haitiani tra le rovine del mercato Hyppolite; i corpi di ladri linciati dalla gente esasperata dalle continue ruberie sono stati trovati in un quartiere del centro: avevano le mani legate dietro la schiena, uno era stato dato alle fiamme.  

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