Grillo rilancia la polemica «Berlusconi è Mastrolindo»
Adascoltarlo non ci sono le 50.000 persone del settembre 2007, ma una folla di qualche centinaia che, spontanea, si ferma in piazza Nettuno dove il comico ha presentato, con un comizio improvvisato, la lista per le regionali che prende il nome dal suo movimento guidato dal candidato Giovanni Favia, consigliere comunale a Bologna. Se il contesto è diverso, non mancano le sue invettive contro il sistema lanciate a voce altissima. La nuova sfida è ripetere l'exploit delle ultime amministrative, dove le liste Grillo hanno conquistato a sorpresa seggi in molti capoluoghi: «A noi basta mettere una persona dentro al consiglio e così faremo entrare un network, le percentuali le lasciamo ai morti e alle carcasse». Dal comico sono partite le consuete bordate a un mondo della politica «fatto di settantenni e di ologrammi, di cui ci dimenticheremo in cinque anni». A partire da «Mastrolindo» Berlusconi: «Stiamo esportando il nostro modello in tutto il mondo: Gheddafi e Putin non erano così prima di conoscere colui che ama e guardate cosa è successo in Irlanda». Nel mirino anche Tremonti, Schifani e Napolitano. A Di Pietro che ha lanciato l'allarme su un dossier diffamatorio contro di lui, Grillo ha dedicato una frase ironico-affettuosa: «magari ci fosse un dossier su di me. Lui ora ha della paginate...».