Mills, subito stop per il dibattimento
Gliatti processuali sono validi, il dibattimento è aperto ma subito sospeso fino al 27 febbraio. È stata una partita a scacchi l'udienza del processo Berlusconi per Mills. Questo, in attesa che le Sezioni unite della Cassazione decidano sulla sorte del coimputato di Silvio Berlusconi, David Mills, condannato in appello a quattro anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari. I giudici sono stati tre ore in camera di consiglio prima di decidere. Quindi è arrivato il pronunciamento. Il processo a carico del presidente del Consiglio è stato congelato dai giudici della decima sezione del Tribunale di Milano, presieduti da Francesca Vitale, perchè la sentenza che la Suprema corte è chiamata a emettere dal prossimo 25 febbraio potrebbe avere influenza sulle richieste di prove presentate dalle parti e, di conseguenza, anche sulle decisioni dei giudici. Quella che assumerà la Suprema corte, ha deciso il tribunale milanese, «è una decisione destinata ad assumere rilievo per le parti e per lo stesso tribunale», nel procedimento milanese. Nel frattempo, i termini di prescrizione, come chiesto dai legali del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, rimangono anch'essi sospesi. La soddisfazione è palpabile sui volti di Ghedini e Longo. La decisione dei giudici è stata commentata favorevolmente dai due avvocati-parlamentari. Per Ghedini è «condivisibile» in quanto consentirà di «far ripartire il processo con maggiori elementi e con più cognizione di causa. Le sezioni unite non potranno che riconoscere l'insussistenza dei fatti contestati a Mills. Nessuna tecnica dilatoria visto che abbiamo chiesto la sospensione dei termini di prescrizione. Da parte nostra abbiamo interesse di chiudere nel merito questo processo, poichè siamo convinti che Mills sarà assolto nel merito». «Non abbiamo, infatti nessun intento dilatorio - ha sottolineato Ghedini - dal momento che noi stessi abbiamo chiesto la sospensione dei termini di prescrizione. Una cosa non necessaria dal momento che l'opportunità di attendere la Cassazione era stata sollevata dallo stesso Tribunale». In effetti, era stato il presidente Vitale a chiedere alle parti di valutare l'opportunità di una sospensione del dibattimento in attesa della Cassazione. Questo, dopo aver dichiarato «valida tutta l'attività processuale» compiuta nel processo che portò alla condanna di Mills, ma davanti a un altro collegio che si era poi astenuto perchè incompatibile con il giudicare Berlusconi la cui posizione era stata stralciata in seguito al Lodo Alfano, poi dichiarato incostituzionale. I legali del premier chiedevano invece che gli atti fossero dichiarati inutilizzabili e quindi da rifare, a cominciare dal capo d'imputazione che si è formato su quella contestazione suppletiva fatta dal pm De Pasquale il 14 dicembre 2007 che spostava dal 1998 al 2000 il momento consumativo della presunta corruzione di Mills. I giudici hanno invece stabilito che gli atti sono validi e sulla loro utilizzabilità sarà possibile discutere di volta in volta. Poi, la decisione di sospendere il dibattimento e i termini di prescrizione fino al 27 febbraio per valutare la portata della decisione della Cassazione sul processo a Berlusconi, nonostante l'opposizione del pm De Pasquale che valutava il verdetto della Suprema corte «certo importante ma non assorbente» e, per questo, chiedeva che il processo entrasse nel vivo, «per impiegare nel modo più utile il poco tempo a disposizione», dal momento che la prescrizione scatta nell'aprile del 2010. Fino al 27 febbraio, però, i termini rimangono comunque sospesi. Secondo De Pasquale gli atti dunque restano validi anche se «l'opportunità di utilizzarli deve essere valutata atto per atto».