Haiti, pronto il piano d'evacuazione
"I morti potrebbero essere 200mila"
Sono saliti a 180 gli italiani contattati, «direttamente o indirettamente» ad Haiti. Il numero dei dispersi si attesta così, al momento, a 20 persone. Lo ha detto il capo dell'unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, intervenendo ad una puntata di Matrix su Canale 5. Tra i 20 dispersi è compresa «una persona deceduta» (la signora Gloria Martino, ndr), due persone «missing» dall'agenzia ONU e un'altra che è stata indicata trovarsi «sotto le macerie di un supermercato di Port au Prince». A dirlo il capo dell'Unità di Crisi della Farnesina Fabrizio Romano, intervenendo ieri alla trasmissione «Matrix». Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha confermato anche la prima vittima italiana Gigliola Martino, 70 anni, «anche se nessuno l'ha vista» ha aggiunto. Inoltre «vi sono altre tre persone di nazionalità italiana di cui due funzionari dell'Onu per i quali si hanno serie preoccupazioni». Di queste tre persone una risulta essere sotto le macerie di un supermercato crollato a Port-au-Prince. La Farnesina ha predisposto un'eventuale evacuazione da Haiti per i connazionali che hanno intenzione di lasciare l'isola. Gli italiani rintracciati sono stati chiamati a raccolta, presso la sede del consolato onorario di Port-au-Prince, per fare il punto sulle loro condizioni. Sembra che già nella prima riunione al consolato, alcuni italiani non residenti stabilmente ad Haiti hanno chiesto di essere evacuati dall'isola. Lo hanno confermato alcune fonti della Farnesina. Al momento, comunque, non risultano italiani tra le vittime del crollo dell'Hotel Montana, uno dei centri turistici più famosi di Port-au-Prince. Lo hanno riferito i soccorritori spagnoli e francesi che stanno scavando per cercare di recuperare superstiti ancora intrappolati nell'albergo sulle colline della Capitale. Ormai è una lotta contro il tempo. Per trovare ancora qualche superstite vivo sotto le macerie le squadre di soccorso internazionale stanno facendo di tutto. All'Hotel Montana i soccorritori sono riusciti a liberare quattro americani, ma due di loro purtroppo sono poi morti. Nell'albergo le persone estratte vive sono 23, tra le quali un americano che ha trascorso 50 ore tra le macerie. Gli italiani che vivono stabilmente ad Haiti e hanno ancora la casa in piedi sono barricati. «La situazione è catastrofica. È crollato il carcere e ci sono 7mila detenuti della peggiore specie che sono in giro per il Paese, armati. Spero che la gente non vada in giro perché è pericolosissimo» riferisce Mimmo Porpiglia, già console onorario di Haiti in Italia. «Quei pochi che noi continuiamo ad ascoltare fin quando non termineranno le batterie dei satellitari, sono chiusi perché hanno paura anche di uscire e chiedono a noi notizie sugli aiuti e per sapere che cosa devono fare». Oggi intanto (alle 15.30 ora italiana, le 9.30 ad Haiti) arriva il C-130 dell'Aeronautica militare con un ospedale da campo e gli equipaggiamenti sanitari necessari. A bordo ci saranno anche 20 passeggeri e membri del personale. L'aereo militare della 46esima Brigata aerea di Pisa atterrerà alle 22 ora italiana a Guadalupe. Da lì, riferiscono fonti dell'aeronautica il veicolo si dirigerà verso Port-au- Prince.