Troppi assenti, maggioranza battuta alla Camera

L'Assembleadi Montecitorio ha infatti dato il via libera, con 269 voti a favore e 257 contrari, alla parte della mozione del Pd su cui il governo aveva espresso parere contrario. E il centrosinistra esulta, con Dario Franceschini che sostiene: senza la questione di fiducia la maggioranza in Aula «non c'e». Un no, quello opposto invano dal governo alle parti della mozione del Pd poi approvate, che era scontato. Nel testo licenziato, infatti, l'esecutivo viene duramente accusato di aver assunto finora «una strategia sostanzialmente antimeridionalista», ma anche di «aver azzerato», attingendo ai fondi Fas, «ogni intervento a favore del Mezzogiorno» e «le politiche di sviluppo che le regioni del Sud». La parte di dispositivo del Pd approvata malgrado il no del governo, poi, impegna l'esecutivo «a reintegrare le risorse del Fas». «È merce rara mettere sotto il governo e non volevo far mancare il mio contributo, ma è da capire come sia possibile, con una margine in più di 80 - 90 parlamentari, andare sotto alla Camera. D'altra parte il ricorso continuo alla fiducia serve proprio a questo, usare un meccanismo coercitivo oppure la maggioranza fa acqua», esulta Dario Franceschini (Pd), mentre Erminio Quartiani conta in 35 le volte in cui il governo è stato battuto in questa legislatura a Montecitorio dove, appunto, sulla carta, potrebbe contare su una maggioranza abbastanza comoda. E, a guardare i tabulati, la differenza tra i sì ed i no la fanno i deputati dell'Mpa di Raffaele Lombardo, che nella votazione di ieri si sono schierati con il Partito Democratico. Fra le novità introdotte dalle mozioni approvate, l'impegno del governo a reintegrare le risorse dirottate dal Fas, a ripristinare il credito d'imposta e a varare un piano per incentivare l'assunzione a tempo indeterminato di almeno 100mila giovani in aziende private del meridione. Per Elio Belcastro, esponente dell'Mpa «il governo non può e non deve rimanere assente di fronte ai problemi del Mezzogiorno e le ripetute sconfitte dell'esecutivo in parlamento su questioni che riguardano il Sud non passano inosservate». «Per il Mezzogiorno — ha aggiunto — sarebbero rimaste ancora soltanto le promesse e gli annunci, se oggi in parlamento con il contributo determinante dell'Mpa non si fosse aggregata una maggioranza che impegna il governo a reintegrare le risorse dei fondi Fas dirottati finora altrove, a ripristinare il credito di imposta e a varare un piano occupazione che incentiva l'assunzione a tempo indeterminato di almeno 100mila giovani in aziende private del Mezzogiorno».