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Per il dopo-crisi le opportunità vengono dalla Cina

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Èquesta la strada che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti indica per affrontare la fase del dopo-crisi. E lo sguardo è rivolto in particolare alla Cina che ha saputo dare alla crisi, ha detto Tremonti, «la migliore risposta» e questo spiega i risultati che l'economia cinese sta realizzando. Il ministro è intervenuto all'incontro organizzato da Formiche e dalla fondazione ResPublica sull'economia cinese, durante il quale si sono confrontate diverse esperienze di imprenditori che sono entrati a contatto con quel mercato. È emersa una realtà variegata che offre notevoli opportunità ma che non è esente da rischi. Primo fra tutti quello creato da un sistema bancario ingessato e altamente protetto. Il presidente della Sace, l'ex ambasciatore Giovanni Castellaneta ha affermato che «bisogna rivedere l'architettura economica mondiale fissando regole ampiamente condivise». Il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, da dieci anni in Cina con la Brembo, ha parlato della crescita esponenziale del mercato dell'auto anche se solo il 2% della popolazione possiede una vettura. Michele Norsa, amministratore delegato di Ferragamo, ha affermato che le vendite dei negozi Salvatore Ferragamo in Cina supereranno quelle dei negozi in Italia.

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