Nuove carceri finalmente al via
{{IMG_SX}}Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al piano carceri e alla dichiarazione dello stato di emergenza nei sovraffollati penitenziari italiani (64.990 detenuti, a ieri, contro una capienza regolamentare di 44.066 posti). Il piano predisposto dal ministro della Giustizia Angelino Alfano prevede: lavori di edilizia penitenziaria con la costruzione di nuovi istituti e nuovi padiglioni per portare la capienza a 80mila posti; detenzione domiciliare ai condannati per reati non gravi ai quali resta da espiare un anno; assunzione di duemila agenti penitenziari. Il Cdm ha dichiarato lo stato d'emergenza per le carceri fino al 31 dicembre 2010. «Cinquecento milioni reperiti con la Finanziaria, più cento milioni da fondi del ministero della Giustizia». Sono le risorse finanziarie annunciate dal Guardasigilli Angelino Alfano, per la costruzione dei nuovi padiglioni nell'ambito del piano carceri varato oggi dal Cdm. In conferenza stampa a Palazzo Chigi, il ministro ha spiegato che il piano «si basa su quattro pilastri» e può «dare avvio a una missione che non ha precedenti nella storia della Repubblica, risolvere il problema delle carceri senza indulti o condoni». Il piano ha come obiettivo la creazione di altri 20 mila posti, per arrivare a una capienza complessiva attorno agli 80 mila posti, e prevede anche norme di accompagnamento «che attenuino il sistema sanzionatorio per chi deve scontare un piccolissimo residuo di pena». Inoltre saranno assunti duemila nuovi agenti di polizia penitenziaria. Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi anche una norma che prevede la messa alla prova in lavori socialmente utili per chi ha commesso reati punibili con una pena fino a 3 anni, con la sospensione del processo. Di concerto con il ministro dell'Interno Roberto Marino il ministero della Giustizia sta lavorando a un "nuovo piano straordinario antimafia che verrà discusso e approvato entro la fine di gennaio. Avvertiamo l'opportunità - ha aggiunto il Guardasigilli - di una serie di misure, che non saranno tutte legislative, ma anche relative all'organizzazione e le faremo nelle prossime settimane".