Il Csm boccia il ddl sulle Procure: «Rischio paralisi»
IlCsm non usa mezzi termini per stroncare il provvedimento che porta la firma del ministro Alfano. Il giudizio è contenuto nel parere approvato ieri dal plenum con il solo voto contrario dei laici del Pdl, l'astensione del laico dell'Udc ugo Bergamo, e il sì anche del vice presidente Nicola Mancino (nella foto), che si è detto convinto che il problema dei vuoti nelle Procure «si aggraverà ancora di più» e che c'è il rischio di una «paralisi». Ma non è tutto: se effettivamente il meccanismo individuato dall'esecutivo non funzionerà (trasferimenti coattivi dei magistrati per coprire i 150 posti vacanti in 80 uffici giudiziari soprattutto in Sicilia, Calabria e Sardegna), il rischio sarà quello di avere procure «non in grado di far fronte alla criminalità organizzata». Seduta alla quale avrebbe dovuto partecipare il ministro della Giustizia Alfano, che però ha preferito far slittare il confronto con il Csm sulla questione procure dopo il voto di Palazzo dei marescialli sul suo decreto. Una scelta apprezzata dal vice presidente del Csm Nicola Mancino, che l'ha definita «opportuna» per evitare interferenze nell'attività di Palazzo dei marescialli.