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Bersani: "Emma è una fuoriclasse Le primarie non sono un obbligo"

Emma Bonino

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Le primarie "sono un'opportunità e non un obbligo". Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, durante una conferenza stampa a Malpensa, ha rilevato che "il partito non è un notaio che stila il regolamento delle primarie, decidono le assemblee regionali". Le candidature, ha detto, saranno presentate il 20 febbraio: "In 8-9 regioni siamo a buon punto, in alcune ci sono problemi, provvederemo". Bonino? Una fuoriclasse - Bersani ha poi chiarito che in casi in cui "la destra è già in campo, dobbiamo privilegiare l'immediatezza e l'efficacia della proposta". Dunque spetta alle assemblee di partito a stabilire l'opportunità o meno di fare le primarie, ma la parola d'ordine dei democratici è privilegiare le candidature forti: "Abbiamo buone occasioni e dobbiamo coglierle". A proposito della sfida del Lazio, il segretario del Pd ha aggiunto che "Emma Bonino è una fuoriclasse e fuori dagli stereotipi". Una valutazione di apprezzamento fatta "con rispetto per gli organi regionali" che suona come un via libera per la corsa alla Pisana in competizione con Renata Polverini, candidata del Pdl.   La palla al Pd - Domani intanto si terrà il vertice decisivo per le Regionali del Lazio tra il Pd e i Radicali, che non mancano di apprezzare quanto detto dal leader del Pd della Bonino. Pierluigi Bersani. Ci sono però le critiche di Antonio Di Pietro, dell'Idv, per il quale bisognerà vedere se la radicale "vorrà realizzare un programma suo o quello della coalizione".  "Con lui me la vedo io", chiosa Pannella a margine del convegno di presentazione del Comitato di donne, di cui la Bonino, vice-presidente del Senato, è Presidente Onoraria. Dunque, tocca al Pd dare indicazioni. Anche perche la candidata ha fatto sapere che "il Lazio è una regione importante ma noi abbiamo riconfermato la nostra scelta di presenza di Liste Bonino-Pannella in tutta Italia. "Non decide il Cav quando si fa l'amore" - L'altro tema caldo è quello delle riforme. Bersani, a chi gli chiedeva se fosse possibile il dialogo sulle tasse ha replicato che "non è che deve decidere Berlusconi quando si fa l'amore o quando si litiga". Per il segretario dunque collaborazione tra governo e opposizione non la decide il presidente del Consiglio: "Io sto sul lineare", ha aggiunto, spiegando che nella sua idea "non c'è alcun odio, ma semplicemente un concetto democratico". Ma Bersani non rinuncia a tirare una stoccata nei confronti dell'esecutivo. "Il governo la smetta di agitare i problemi perchè sono ormai anni che lo fa - ha detto -, hanno governato per 10 degli ultimi 15 anni. I problemi vanno risolti, non ci si possono solo fare le campagne elettorali".  

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