Silvio pensa a due sole aliquote L'Idv: «Sì a una riforma equa»
.Un gesto di aiuto e di sostegno verso le famiglie più bisognose. Un concetto che Berlusconi ripete da settimane, e che l'altro giorno è stato oggetto di confronto (durato oltre due ore) con il ministro Tremonti. Che però resta fermo sulla «politica del rigore», perché è vero che la bufera sta passando e che i segnali della ripresa si vedono, ma per il titolare dell'Economia non basta. Dunque, Berlusconi spinge per una riforma fiscale, da fare al più presto. Una riforma su cui arriva a sorpresa l'apertura di Antonio Di Pietro a condizione però «che sia una proposta seria portata in Parlamento». Il premier continua a studiare le carte e a valutare le diverse possibilità, annunciando dalle pagine di Repubblica l'intenzione di varare una riforma fiscale che preveda due sole aliquote Irpef, una al 23% e l'altra al 33%. Domani Berlusconi rientrerà a Roma, dopo il periodo di convalescenza post aggressione, e la sua agenda è già fitta di appuntamenti. Tra le priorità, sicuramente la riforma della Giustizia, passando per le regionali e il dialogo con l'opposizione con le caute aperture del Pd. Il faccia a faccia tra Berlusconi e Tremonti rientra nei tanti colloqui che il presidente del Consiglio ha avuto in questi ultimi giorni di convalescenza ad Arcore. Lo stesso giorno, per esempio, ha visto anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, incontro anche questo programmato ai fini del lavoro per la ripresa, ma poi dedicato quasi interamente al vis a vis con Tremonti avuto qualche ora prima. Sulla riforma fiscale Berlusconi spiega di volerla mettere sul tavolo il prima possibile: come ha detto Tremonti, infatti, si tratta di un lavoro «lungo» e «complesso» al quale il ministro dell'Economia vorrebbe partecipassero anche le parti sociali. Ogni intervento, è il ragionamento fatto dal Cavaliere con il titolare del Tesoro, sarà comunque valutato avendo ben chiara la situazione dei conti pubblici. Il premier avrebbe individuato con Tremonti una serie di "campi" su cui poter intervenire a partire dalla razionalizzazione delle aliquote così come la possibilità di ridurre il carico fiscale per le famiglie più numerose. La riforma tributaria è uno degli obiettivi per la legislatura cercando però, sempre tenendo conto della situazione dei conti pubblici, di poter magari accelerare i tempi. La riforma fiscale dunque si farà e sarà un provvedimento strutturale. Nulla a che vedere però con le voci insistenti di una sorpresa concepita ad hoc proprio in vista delle Regionali. Come spiega il portavoce del premier Paolo Bonaiuti si tratta di voci «contrarie al vero». In particolare, spiega il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, per quanto riguarda la volontà del governo di varare un provvedimento «una tantum» di riduzione delle tasse, quale segnale propiziatorio di consensi in vista delle elezioni regionali. «Il governo Berlusconi non pratica politiche di questo tipo ma interviene con provvedimenti seri, concreti, strutturali». Intanto domani, al rientro nella Capitale dopo quasi un mese di assenza forzata, il premier avrà subito una riunione con lo stato maggiore del Pdl per fare il punto della situazione sui provvedimenti all'esame del Parlamento (in primis quelli sulla giustizia) e poi, nel tardo pomeriggio, Berlusconi potrebbe salire al Quirinale per un incontro con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Infine, tra le intenzioni del premier per questa settimana c'è anche quella di dare una stretta sulle candidature per le prossime regionali. Restano i nodi di Campania e Puglia. Su questi potrebbe esprimersi il "tavolo regionali" che verrà aperto questa settimana, formato dai capigruppo e vicecapigruppo Pdl, dai tre coordinatori, dal ministro Scajola, e dal titolare dell'Istruzione Mariastella Gelmini.