Casini si dichiara: "Nel Lazio preferisco Renata Polverini"
Quanto piace a Pier Ferdinando Casini la politica dei due forni. Un po' di qua, un po' di là. Guardare, in qualche Regione, al centrodestra, e in qualche altra al centrosinistra. Un giochino macchiavellico che giorno dopo giorno vede l'Udc annunciare il supporto a questa o a quella coalizione tentando di mantenere un equilibrio tra le parti. Scelte che ufficialmente sono dettate o dal gradimento riservato al candidato proposto dalle coalizioni oppure, come commenta Casini «contro questo bipartitismo finto e fittizio». Ma, a voler guardare bene, potrebbero sottolineare la necessità di stringere alleanze a largo raggio che possano garantire all'ex presidente della Camera appoggi strategici in vista di futuri appuntamenti elettorali. Così, dopo aver annunciato il sostegno al Democratico Francesco Boccia in vista delle Regionali in Puglia, Pierferdy detta la linea del partito anche per quanto riguarda il Lazio, dove, ad oggi, si prospetta una sfida tutta al femminile: da una parte Renata Polverini, segretario dell'Ugl sostenuta dal centrodestra e dall'altra Emma Bonino, radicale, vicepresidente del Senato, sostenuta, per il momento, solamente dal suo partito, ma che piace anche a molti del Pd. Tra le due alternative, il leader Udc, non fa mistero di preferire la prima e, dopo aver specificato che l'intera partita verrà gestita dal segretario del partito Lorenzo Cesa, annuncia: «Noi e il nostro elettorato siamo per la Polverini, della quale abbiamo condiviso le posizioni sindacale soprattutto quella per il quoziente familiare». La strada però che porterà a siglare l'accordo rimane ancora lontana. Infatti gli occhi dei centristi sono tutti puntati sul presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, affidatario da parte del Pd di un "mandato esplorativo" per sondare il terreno tra i partiti di centrosinistra, che potrebbe scegliere una candidatura diversa. Per ora, a esultare, ci pensa la Polverini, secondo la quale la posizione del leader centrista «è importante ed interessante. Del resto su molte questioni, in tempi non sospetti, con l'Udc abbiamo fatto battaglie insieme, in particolare sul valore della vita e della famiglia». L'attenzione intanto rimane tutta anche sulle altre Regioni: in Puglia ad esempio, l'Udc ha posto al candidato in pectore Boccia l'ultimatum di presentare la coalizione definitiva entro lunedì. In caso contrario ha già annunciato di «guardare altrove». Nel resto delle Regioni rimane incertezza fatte salve quelle del Nord dove la linea è di non supportare la Lega e, nel Veneto, di correre addirittura da soli (il candidato è il deputato Antonio De Poli) sperando nel sostegno del Pd. Nelle Marche, il presidente uscente Gian Mario Spacca (Pd) deve ancora decidere se aprire alla sinistra radicale o ai centristi. In Campania, l'Udc sembra essere più vicino al Pdl che vede in pole position per la poltrona di presidente l'ex ministro per l'Attuazione del programma Stefano Caldoro. Infine, mentre in Basilicata, Calabria e Umbria, Casini non ha ancora sciolto le riserve, in Emilia Romagna e Toscana sembra che l'Udc opti per una corsa in solitaria.