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Casini appoggia Boccia «Entro lunedì la coalizione»

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.Alla fine ha deciso da che parte stare. In Puglia andrà a sinistra. Ma nessuno si azzardi a pensare che l'appoggio sia a scatola chiusa. Pier Ferdinando Casini ora ha le idee chiare. Talmente chiare che lancia anche un ultimatum al Pd: «Noi siamo disponibili ad appoggiare Boccia, che è un moderato, ma non perdiamo altro tempo, usciamo da questo gioco che ci sta impantando tutti. È il momento, per il Pd, di scegliere tra il riformismo e i veti dell'ultrasinistra». In altre parole, per i centristi può ritenersi concluso il mandato esplorativo affidato dal Pd al deputato Francesco Boccia e ora attendono solo che il segretario Pier Luigi Bersani non si faccia influenzare da eventuali minacce da parte del governatore uscente Nichi Vendola. Un avvertimento ben esplicitato nel messaggio che il leader dell'Udc lancia nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio: «Se ci dicono di sì - annuncia Casini - andiamo immediatamente alla coalizione. Ma ci vuole una frattura tra la sinistra no global ed estremista e una sinistra riformista e blairiana. Siamo anche pronti a perdere. Non ci interessano i giochini di Vendola! E non dovrebbero interessare nemmeno al Pd». Il problema quindi ora rimane Vendola che ieri, immediatamente prima che i vertici dell'Udc comunicassero l'appoggio a Boccia, aveva annunciato la propria ricandidatura. «Vendola si ricandida - ha dichiarato Gennaro Migliore componente del coordinamento nazionale di Sinistra e Libertà -. La Puglia è diventata un banco di prova nazionale ed è di una gravità estrema il fatto che si voglia cancellare un metodo democratico di scelta. Il Pd è nato con le primarie e ora vuole cancellarle». A questo punto le difficoltà sono tutte all'interno del Pd che se decidesse di chiudere le porte a Vendola, direbbe addio al 7% dei voti presi da Sinistra e Libertà alle scorse Europee ai quali si potrebbe unire il 3,3% di quelli conquistati dai comunisti. Se invece decidesse di appoggiare il governatore uscente perderebbe quel 9% di consensi che l'Udc ha conquistato lasciandolo libero di tornare ad ammiccare con il centrodestra. Un'ipotesi che Casini, velatamente, fa intendere agli eventuali alleati («da lunedì non attenderemo altri rimpalli e si aprirà una partita diversa») e che piacerebbe molto al ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto che commenta: «Speriamo che l'Udc rinunci a sfidare i mulini a vento e scelga la più naturale e facile via di casa. Noi lasciamo la porta aperta ma non possiamo più aspettare, quindi nei prossimi giorni indicheremo il nostro candidato». E per quella poltrona, tra i favoriti del centrodestra, c'è proprio la senatrice, ex Pdl e leader del movimento politico Io Sud, Adriana Poli Bortone. Una candidatura che, non essendo di precisa espressione berlusconiana, piace molto anche all'Udc.

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