Sicurezza, Obama taglia le teste
Vacanze rovinate per Obama che oggi affronterà un vertice sulla sicurezza con i direttori delle 25 agenzie federali . Sulla scrivania dello Studio Ovale il presidente trova la più delicata delle gatte da pelare: il clamoroso svarione dell'intelligence americana. A otto anni dalle stragi dell'11 settembre un estremista nigeriano noto al Dipartimento di Stato è riuscito a salire a bordo di un volo intercontinentale con una bomba negli slip. L'inchiesta del governo sull'incidente ha concluso che si è trattato di un «errore umano» coma ha ammesso John Brennan, il principale consigliere di Obama in materia di antiterrorismo e lo stesso presidente ha fatto capire che potrebbero cadere delle teste. L'opposizione repubblicana chiede quella del segretario per la Sicurezza Interna Janet Napolitano, l'ex governatrice dell'Arizona. Il ministro non ha una responsabilità diretta nella dinamica dell'attentato, che è stato preparato nella Penisola araba, ma ha la colpa di avere detto, a caldo, che «la sicurezza americana ha funzionato», rimangiandosi le parole quando ormai era troppo tardi. Una colpa politica con un exploit di dilettantismo, lo stesso di cui fu accusata l'Amministrazione Bush all'indomani dell'11 settembre. Al centro delle polemiche restano le agenzie per la sicurezza. La Cia, colpita duramente dall'attentato a Khost che ha ucciso sette dei suoi agenti, l'ottava vittima era uno 007 giordano che lavorava con loro, sembra avere la coscienza a posto. Il portavoce della Company, Paul Gimigliano, giorni fa ha dichiarato che la Cia aveva girato le informazioni più importanti su Abdulmutallab al Centro nazionale Antiterrorimo. Ma il flop è diovuto anche agli analisti dell'anti terrorismo. Infatti nessuno ha studiato accuratamente il fallito tentativo che cinque mesi fa Al Qaeda ha ordito per assassinare il Principe saudita Nayef bin-Muhammad, vice Ministro dell'Interno e comandante della campagna militare saudita contro il movimento terrorista in Yemen. Proprio come il mancato attentatore nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab, l'aspirante assassino del ministro saudita, nome di battaglia Abu Khair, che non è sopravvissuto all'attacco, aveva nascosto una carica esplosiva nella sua biancheria intima per ingannare guardie del corpo del Principe. E ora si viene a sapere che anche il kamikaze della Base Chapman di Khost aveva l'esplosivo nascosto negli slip. In attesa delle decisioni odierne alla Casa Bianca, sono state irrigidite le misure di sicurezza negli aeroporti. Le code si sono allungate per i passeggeri diretti in Usa e per i cittadini di 14 Paesi tra cui Arabia Saudita, Nigeria, Pakistan i controlli sono ora strettissimi. Decisione questa che ha provocato la reazione di questi paesi. Alo stesso tempo le agenzie di sicurezza stanno rievdeno le no fly list, sfrondandole di molti nomi e rendendole più pratiche per gli oepratori neglis cali.