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Reatino in Comune: "Ora brucio tutto"

Il sindaco di Rieti Giuseppe Emili

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RIETI - Un gesto disperato che poteva finire in tragedia quello accaduto ieri mattina nella stanza di Giuseppe Emili (nella foto Renzi), primo cittadino del capoluogo reatino. Un pluripregiudicato di 45 anni, G.P. di origini pugliesi e dipendente di una cooperativa sociale, ha minacciato di dare fuoco agli uffici del sindaco dopo aver raggiunto il secondo piano del palazzo comunale tenendo in mano una tanica di benzina e un accendino. Alla portineria aveva detto di dover consegnare un pacco al sindaco ed è passato indisturbato senza destare sospetti, essendo stato già dipendente comunale e quindi noto in quell'ambiente. Ma appena arrivato di fronte alla porta del primo cittadino ha gridato le sue intenzioni alla donna della segreteria. «Voglio parlare con il sindaco. Non vi avvicinate altrimenti faccio esplodere tutto», ha detto davanti alle facce incredule dei dipendenti comunali. L'uomo, sposato e padre di quattro figli, era attualmente impiegato in una cooperativa sociale con compiti di guardiania di un impianto sportivo di proprietà del Comune di Rieti. Un lavoro scaturito proprio dall'interessamento del primo cittadino Emili che aveva preso a cuore la sua storia, insieme a quella di altri quindici disoccupati, titolari di altrettante borse lavoro del Comune e di collaborazioni a prestazione individuale sempre volute dallo stesso Municipio. Ma a far scattare la disperazione dell'uomo è stato il licenziamento arrivato in questi giorni dalla cooperativa da cui dipendeva. Un contratto scaduto che deve avergli scatenato la rabbia contro chi invece fino a quel momento lo aveva aiutato. Ha agitato la tanica di benzina e l'accendino più volte, ora minacciando di scagliarsi contro il primo cittadino, ora urlando di volersi dare fuoco. Momenti concitati che hanno costretto il sindaco a richiedere dapprima l'intervento della polizia municipale, alla quale si sono poi aggiunti polizia e carabinieri. E proprio davanti agli agenti della Digos reatina l'uomo ha desistito, consegnando il recipiente con la benzina. Una storia finita poi negli uffici della Questura. «Non ho avuto paura - ha commentato l'accaduto il sindaco di Rieti - anzi, gli ho ripetuto con voce ferma che sono un pubblico ufficiale. Nonostante l'accaduto continuerò comunque ad impegnarmi come nel passato perchè quest'uomo possa riacquistare la serenità di un posto di lavoro».

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