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Battaglia nello Yemen Uccisi miliziani di Al Qaeda

La capitale dello Yemen Sanaa blindata per il rischio terrorismo

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I miliziani di Al Qaeda sotto il fuoco delle forze di sicurezza yemenite. Una battaglia ingaggiata nella notte nei pressi del villaggio di Arhab, 40 chilometri a nord di Sanaa, lungo la strada tra i villaggi di Al Hanq e Beit Boussan. Uccisi due terroristi di «Al Qaeda della Penisola araba» guardia personale dell'emiro Nazih al Hanq. Un ufficiale yemenita ha affermato che nel gruppo terrorista con cui sono stati ingaggiati i combattimenti vi sono coloro che «si ritiene siano dietro le minacce all'ambasciata americana», chiusa da domenica per motivi di sicurezza. E ieri altre nazioni hanno scelto di interrompere l'attività consolare. si temeva un effetto domino dopo la decisione di Stati Uniti e Regno Unito ma si è solo limitato l'accesso al pubblico in alcune sedi consolari come quelle di Francia, Giappone e Germania. Anche l'ambasciata d'Italia ha «sospeso per oggi l'accesso al normale pubblico», ha detto l'ambasciatore nello Yemen Mario Boffo precisando che «si tratta di una decisione che verrà rivista giorno per giorno, alla luce della situazione», e sottolineando che si tratta di «una misura cautelativa, ma blanda» e che al momento non si pensa ad ulteriori restrizioni. L'allarme che ha determinato la drastica scelta di Washington e Londra è stato la sparizione di di sei camion carichi di armi ed esplosivi secondo fonti di Sanaa. Ma dalle capitali interessate si è smentita una simile causa. Il presidente yemenita ieri ha sottolineato senza mezzi termini in occasione di una visita ad alcune caserme che «Siamo pronti a rispondere a tutti coloro che pensano di danneggiare la sicurezza, la stabilità e l'unità della patria». Ali Abdallah Saleh, capo dello Stato e delle forze armate ha poi spiegato come l'esercito e le forze di sicurezza sono riusciti nel corso degli anni a «spezzare ogni forma di complotto da parte dei latori dell'imamismo (ossia gli sciiti, ndr) e della secessione (ossia i ribelli del sud, ndr), ma anche dei terroristi di Al Qaeda che indossano le cinture esplosive». Il presidente Saleh non si è lasciato sfuggire l'occasione per chiedere il sostegno internazionale. «Sicuramente nello Yemen c'è un problema con Al Qaeda - ha ammesso - siamo in grado di contrastare questi gruppi, ma abbiamo bisogno di aiuti internazionali per la formazione e l'addestramento delle unità antiterrorismo. E anche di un aiuto economico, dato che il problema presenta anche aspetti economici». Immediato il sostegno amerciano. Il consigliere di Barack Obama per l'antiterrorismo, John Brennan, ha detto che «il governo yemenita ha dimostrato la volontà di combattere al Qaeda e accetta il nostro sostegno e glielo stiamo fornendo». Truppe speciali Usa stanno infatti da tempo addestrando i militari yemeniti e i droni controllano da anni il deserto a caccia dei seguaci di Bin Laden.  

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