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Aiuti alle famiglie, ok dell'Udc alla proposta di Alemanno

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Pdl compatto a sostegno della riforma fiscale di Roma. E arriva anche il via libera dell'Udc. Dunque, avanti tutta con il quoziente familiare. Il sindaco di Roma, in un'intervista a Il Tempo, aveva appunto spiegato che l'obiettivo è quello di «far pagare meno tasse e meno tariffe alle famiglie monoreddito ed a quelle numerose». Al momento di sta «studiando un sistema che per abbonamenti dei trasporti, asili nido, tariffe delle politiche sociali, dell'acqua, della luce, insomma in tutto quello che riguarda il Comune si valuti come contribuente l'intero nucleo familiare. Si valuti quanti redditi entrano e quanti sono i membri della famiglia. E in base a tutto ciò ci siano degli scaglioni modulati». Approva Barbara Saltamartini, deputata Pdl: «L'inserimento della logica del quoziente familiare nel sistema delle tariffe e delle imposte locali, annunciato dal sindaco è un passo fondamentale per un nuovo welfare impostato sulla sussidiarietà e sulla centralità della famiglia come soggetto attivo delle politiche sociali». Aggiunge Lavinia Mennuni, delegata del sindaco alle Pari Opportunità: «Una rimodulazione delle tariffe che prenda in seria considerazione la famiglia e la ponga al centro dell'attenzione è decisamente una scelta assennata e innovatrice». Federico Guidi (Pdl), presidente della commissione Bilancio del Comune, annuncia che l'organismo ristretto «sarà già dalle prossime settimane al lavoro per verificare concretamente le ipotesi di diversificazione delle imposte di competenza comunale, adottando a favore delle famiglie romane criteri di equità e di spesa sociale». Via libera anche dall'Ugl che con il segretario di Roma e Lazio, Gianni Fortunato, spiega: «Quanto si sta concretizzando a Roma riguardo l'attuazione di un sistema fiscale più vicino alle esigenze e alla realtà delle famiglie dimostra che il cosiddetto quoziente familiare è praticabile e può produrre effetti positivi immediati e rilevanti sui redditi dei nuclei familiari, a partire da quelli più numerosi». Ma il sì politicamente più rilevante arriva dall'Udc e in particolare da uno degli uomini più vicini a Pier Ferdinando Casini, Mauro Libè: «Anche il sindaco di Roma in un'intervista pubblicata sul quotidiano Il Tempo ha sostenuto di non poter "pensare che si chiuda questa legislatura senza aver fatto il quoziente familiare» e ha proseguito citando ad esempio quanto fatto dal comune di Parma di «studiare una rimodulazione di tutte le tariffe e di tutte le tasse locali sulla base del quoziente". Raccolgo con grande piacere questo intervento di Alemanno», dice il deputato e membro della direzione nazionale del partito centrista.   E aggiunge: «L'Udc da tempo sostiene l'importanza di introdurre il quoziente familiare e la necessità di un impegno comune reale per dare in tempi brevi una risposta a questa sentita esigenza di equità. L'Amministrazione comunale di Parma, all'interno della quale l'Udc dà il suo determinante contributo guarda caso senza la presenza della Lega Nord, ha mosso passi concreti e coraggiosi pur al di fuori di ogni sostegno da parte del governo nazionale. Con volontà ed inventiva - continua Libè -, il Comune ha avviato un percorso citato ad esempio da tanti in giro per l'Italia facendo egregiamente quanto possibile in una situazione economica generale non facile e dimostrando che con la determinazione è possibile dare segnali concreti. Ci aspettiamo ora che gli esponenti politici autorevoli della maggioranza che hanno dichiaratamente condiviso questa iniziativa come ha fatto il sindaco Alemanno si attivino affinché anche il governo dia seguito a un impegno assunto durante la campagna elettorale».  

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