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Pdl spazientito, pressing sull'Udc

Casini

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{{IMG_SX}}Tentennano. Ammiccano. Strizzano l'occhio ad una parte ma in testa hanno già quell'altra. Prendono tempo e valutano se sia più conveniente sostenere alle prossime Regionali il centrodestra oppure rompere quella che sembrerebbe la naturale alleanza e avvicinarsi al centrosinistra. Un giochetto che inizia a stancare il centrodestra che non è più intenzionato a concedere tempo a Pier Ferdinando Casini. E nonostante nessuno del Pdl stia apertamente dettando l'ora di scadenza agli accordi con i centristi, nell'aria la voglia di mettere fretta a Pierfurby c'è. Basta leggere quanto ha dichiarato ieri il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: «Seguiamo con rispetto le valutazioni dell'Udc e riteniamo che fare pubbliche e insistenti pressioni sia un errore». Una sorta di apertura che però prende immediatamente dopo le sembianze di un consiglio neppure troppo velato: «Tuttavia riteniamo che ci sia un limite al pragmatismo assoluto. Le Regioni sono decisive, ad esempio, nell'uso della pillola RU486 che procura l'aborto chimico. L'Udc - si chiede - accetterà le scelte illegali delle sinistre che vorrebbero evitare la somministrazione ospedaliera e il ricovero fino all'aborto chimico? Sono queste le cose che contano per chi difende la vita e la legalità». Ed ecco il chiaro riferimento per esempio al Piemonte, dove il centrodestra ha deciso di candidare il leghista capogruppo alla Camera Roberto Cota, e dove, sempre secondo Gasparri «ci sono gli ideologi dell'aborto facile. Contano queste cose per l'Udc? Penso di sì. E allora nelle Regioni, che governano la sanità, bisogna decidere in base a queste scelte. Prima la vita, poi le alleanze». Ma se in Piemonte, come in Veneto dove è candidato il ministro leghista dell'Agricoltura Luca Zaia, è già dato per assodato che l'Udc non sosterrà il centrodestra («Noi lavoriamo per costruire un'alternativa che tolga alla Lega il potere di ricatto con il quale condiziona la politica italiana» ha detto ieri il presidente del partito Rocco Buttiglione), la vera partita strategica si gioca tra Lazio, Puglia e Campania. Tutte Regioni che fanno gola a Casini che a questo punto si è messo alla finestra a vedere come si comportano i possibili alleati. Nel Lazio, dove il centrodestra ha deciso di candidare il segretario dell'Ugl, Renata Polverini, e il centrosinistra naviga a vista tra auto candidature a sorpresa, come quella di Renato Nicolini, e tra Comitati popolari che invocano a gran voce di ricorrere alle elezioni primarie (oggi sarà proprio una Befana a chiederne l'utilizzo proprio davanti alla sede nazionale del Pd), l'Udc si infila e scombina i piani. Lo scenario infatti si lega alle decisioni che verranno prese oggi dai vertici nazionali e pugliesi del Pd. Un vertice dal quale il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa spera esca «un'indicazione chiara e conclusiva su una vicenda che non può essere procrastinata all'infinito». A questo punto lo scenario sarebbe questo: se il Pd dovesse scegliere Vendola, allora l'Udc guarderebbe a destra e con il Pdl si ragionerebbe poi sul candidato migliore da scegliere: in pole resta l'ex magistrato antiterrorismo Stefano Dambruoso, ma in campo c'è anche Adriana Poli Bortone, leader di Io Sud. Se il Pd, invece, puntasse ad allearsi con i centristi, a prescindere dalle primarie, circolerebbe il nome del parlamentare Francesco Boccia. Un'ipotesi che, se si verificasse, aprirebbe la strada ad un'accordo con Polverini nel Lazio. Una decisione che risponde alla volontà di Casini di suddividere equamente l'appoggio dato dal suo partito alle due coalizioni e che creerebbe qualche problema all'interno del Pd. Infatti se nel Lazio saltasse l'accordo tra centrosinistra e centristi diventerebbe impossibile evitare le Primarie che a quel punto rallenterebbero ancora di più l'individuazione di un nome da candidare. Indecisione anche in Campania. Nel centrodestra, la "sfida" sarebbe tra il deputato Stefano Caldoro, esponente del Nuovo Psi, e Gianni Lettieri. Nel centrosinistra si era parlato della candidatura dell'assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta. Ma anche in questo caso l'ago della bilancia potrebbe essere l'Udc.

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