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Non affidatevi ai maghi nè agli economisti

Papa Benedetto XVI

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Diffidare dei maghi. Ma anche degli economisti. E, in ogni caso, diffidare di ogni tipo di previsione, che venga da chiunque, sia esso un ciarlatano, sia esso un economista. Benedetto XVI, nell'Angelus di ieri, ha voluto dare un messaggio che suona come una speranza, un antidoto contro il pessimismo. Ma che, in fondo, non fa che sottolineare ancora una volta una delle verità del cristianesimo: che il futuro è nelle mani di Dio, ma che allo stesso tempo "il disegno divino non si compie automaticamente, perché è un progetto d'amore, e l'amore genera libertà e chiede libertà". Solo l'uomo, insomma, può plasmare il suo destino. Ma lo può plasmare perché Dio gli ha dato il libero arbitrio per farlo. Sullo sfondo, Ratzinger ribadisce un concetto che gli sta molto a cuore: e cioè che l'uomo senza Dio difficilmente dà un senso alla sua vita. È per questo che, più volte, anche quando era cardinale, Benedetto XVI ha invitato anche i non credenti a vivere "come se Dio ci fosse". Il messaggio di Benedetto XVI suona ancora più forte all'inizio dell'anno: non è solo il momento dei bilanci, ma anche quello in cui si cerca di capire cosa sarà dell'anno che verrà. Si consultano gli astri e gli astrologhi, si guardano le previsioni economiche, per cercare, in qualche modo, di comprendere come muoversi. Un'esigenza dettata anche - e soprattutto - dall'insicurezza. Una rete nella quale cadono anche molti cattolici, nonostante il catechismo della Chiesa cattolica sia molto chiaro in proposito: tra le infrazioni contro il primo comandamento "Non avrai altro Dio all'infuori di me", il numero 2116 comprende "Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che 'svelino' l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium manifestano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l'onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo". L'appello di Benedetto XVI è, nello stile di questo Papa, prima di tutto pastorale. Parte dalla comprensione. "I problemi - dice - non mancano, nella Chiesa e nel mondo, come pure nella vita quotidiana delle famiglie. Ma, grazie a Dio, la nostra speranza è in Dio, non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo ammantato di fede. Noi confidiamo nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto e definitivo la sua volontà di stare con l'uomo, di condividere la sua storia, per guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta corregge le nostre speranze umane". Ma come sarà il nuovo anno? Tutti se lo domandano, e cercano una risposta negli astri o nelle previsioni. Il Papa, però, invita a non credere nelle previsioni, quanto nelle capacità di ciascuno di essere artefice del proprio destino. Una capacità che viene direttamente da Dio. È la sapienza di Dio, dice il Papa, la "vera ragione di speranza dell'umanità". "Il Regno di Dio viene certamente, anzi - aggiunge Ratzinger di fronte a decine di migliaia di fedeli che gremiscono piazza San Pietro - è già presente nella storia e, grazie alla venuta di Cristo, ha già vinto la forza negativa del maligno. Ma ogni uomo e donna è responsabile di accoglierlo nella propria vita, giorno per giorno. Perciò, anche il 2010 sarà più o meno "buono" nella misura in cui ciascuno, secondo le proprie responsabilità, saprà collaborare con la grazia di Dio" . Per questo, i fedeli devono diffidare di "improbabili pronostici", materia vasta e dai contenuti sfumati, in cui si dilettano maghi, astrologi, cartomanti, veggenti o ciarlatani di vario tipo. Ma anche delle previsioni economiche, "pur importanti", che non costituiscono la bussola. "Rivolgiamoci dunque - esorta il Papa - alla Vergine Maria, per imparare da Lei questo atteggiamento spirituale. Il Figlio di Dio ha preso carne da Lei non senza il suo consenso". Perché "ogni volta che il Signore vuole fare un passo avanti, insieme con noi, verso la 'terra promessa', bussa prima al nostro cuore, attende, per così dire, il nostro sì, nelle piccole come nelle grandi scelte. Ci aiuti Maria ad accogliere sempre la volontà di Dio, con umiltà e coraggio, perché anche le prove e le sofferenze della vita cooperino ad affrettare la venuta del suo Regno di giustizia e di pace". Le parole di Benedetto XVI piacciono all'Aiart, l'associazione dei telespettatori cattolici che nei giorni scorsi ha polemizzato contro l'oroscopo in tv, e che si lamenta dello spazio e della "credibilità assolutamente fuori luogo" concessi dalla tv a maghi, astrologi e cartomanti. Benedetto XVI non si è riferito alla polemica dei giorni scorsi. Ha voluto, piuttosto, dare un messaggio universale di speranza. Anche questo è nel suo stile: non intervenire direttamente sulle polemiche, ma volare alto sui principi.

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