Mr Prezzi convoca i pastai
Nuovategola sui produttori di pasta italiana. Mr Prezzi, o meglio il Garante per la sorveglianza dei prezzi del ministero dello sviluppo Roberto Sambuco, ha chiamato a rapporto i produttori e la filiera commerciale del settore. Dovranno fornire chiarimenti su «la congruità della formazione del prezzo al dettaglio della pasta rispetto a quelli all'ingrosso e della materia prima». L'appuntamento è per il 19 gennaio. Per i pastai, già multati dall'Antitrust con l'accusa di fare cartello e recentemente al centro di una iniziativa della Procura di Roma, si apre così un nuovo fronte. Che, senza prevedere multe o reati, punterà sull'arma della moral suasion per un affievolimento dei prezzi. Il fatto è semplice. «Al termine di un'osservazione protrattasi per un anno - è scritto in un comunicato del ministero guidato da Scajola - in cui sono emerse problematiche sull'andamento dei prezzi della pasta». In pratica quando i prezzi del grano solo saliti, gli spaghetti e i maccheroni sono rincarati anche di più. Quando la «bolla» del frumento è scoppiata, il prezzo della pasta sugli scaffali non ha invece registrato cali significativi. I dati sul tavolo di Mr prezzi indicano che nell'ottobre 2006 - secondo quanto riportato da una recente inchiesta del Corriere della Sera - il frumento duro costava 0,15 euro, un chilo di semola semilavorato 0,27 euro, un chilo di pasta 1,18 euro. A fine novembre 2009 i prezzi erano aumentati rispettivamente del 4,2% per il frumento (a 18 cent), del 7,1% per la semola (a 31 cent), del 39,7% per la pasta (a 1,65 euro). Nell'ultimo anno il prezzo della pasta è comunque sceso: -4,7% rispetto ad ottobre 2008. Ma se si guarda frumento e semola le contrazioni sono state ben più decise: -30,5 e -26,6%. Attorno al tavolo di Mr Prezzi saranno in molti. Ci saranno i «colleghi» del Saco, il braccio operativo del ministero delle Politiche Agricole e Alimentari che si occupa di qualità e tutela del consumatore. Ma anche imprenditori e commercianti.