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«Alfano ora venga in Parlamento»

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«Nonè possibile lanciare accuse gravi senza essere in possesso di elementi oggettivi. L'unico effetto certo di questa polemica è il calo di credibilità delle istituzioni nel contrasto alla criminalità organizzata». Non ha perso tempo ieri il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini con riferimento alle polemiche relative alla presunta connessione tra la fine dellìisolamento diurno al boss Graviano e il processo Dell'Utri. «Anche per porre fine ai sospetti e alle accuse di queste ore - ha aggiunto il leader dell'Udc - il ministro Alfano riferisca al più presto in Parlamento sulla vicenda perchè su un tema delicato come quello dell'applicazione del 41 bis come strumento di contrasto alla mafia, la politica e le istituzioni non possono e non devono dividersi». Parole che hanno suscitato la risposta polemica di Osvaldo Napoli, vice presidente dei deputati del Pdl, che ha detto: «C'era un tempo in cui la politica bruciava incenso alla magistratura con la formula magica secondo cui le decisioni della magistratura non si commentano. Adesso, invece, l'onorevole Casini chiede al ministro Alfano di riferire in Parlamento sulla vicenda Graviano. A noi va anche bene. Ma allora valga ora e per sempre». Sul punto si è espresso anche Giuseppe Lumia: «Bisogna impedire che un boss del calibro di Giuseppe Graviano possa venire a contatto con altri boss. Esistono già misure che rendono più stringente il regime di carcere duro, come l'articolo 14 bis dell'ordinamento penitenziario che combinato al 41 bis può essere la risposta più efficace al continuo tentativo di Graviano di trattare con lo Stato e svilire la lotta alle mafie, soprattutto quando si avvicina ai rapporti collusivi con settori della politica e delle istituzioni». «Allo stesso tempo - ha aggiunto - la politica dia un segnale chiaro e deciso, adottando quei provvedimenti che inaspriscano ulteriormente il 41 bis e che ne facilitino la sua applicazione. Si riaprano, ad esempio, le carceri di massima sicurezza di Pianosa e l'Asinara».

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