Maroni innalza all'allarme Troppi "segnali inquietanti"
Anno nuovo allarmi vecchi. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni annuncia l'innalzamento della sicurezza per nuovi e inquietanti segnali di minaccia da parte di Al Qaeda. Al Qaeda che il ministro «scopre» ancora una volta «in franchising» dimenticando che l'organizzazione di Osama Bin Laden è da sempre in franchising: dagli anni novanta ha offerto il proprio know-how a tutti coloro volessero acquisirlo recandosi a seguire i «corsi» in Afghanistan per imparare le tecniche della guerra santa globale agli infedeli. Oggi in giro per il mondo ci sono almeno un migliaio di ex combattenti della jihad contro i sovietici negli anni '80, di quella in Bosnia e in Iraq che si sono riciclati per gestire azioni terroristiche in proprio adottando proprie sigle. Non solo, a questi si assommano i tanti combattenti del Gia che in Algeria sono reduci da una lunga guerra civile e oggi se non sono tra le file di «Al Qaeda del Maghreb» nei campi del Sahara se ne stanno in Europa a raccogliere fondi per la causa e progettare attacchi anche nel Vecchio Continente. «Non esiste un'unica centrale operativa sulle montagne dell'Af-Pak - spiegano esperti di antiterrorismo - purtroppo ce ne sono diverse sparse per il mondo. Soprattutto c'è una massiccia opera di reclutamento e condizionamento delle nuove reclute anche attraverso il web così che ognuno che abbraccia la causa diviene quasi automaticamnte un potenziale attentatore». L'attività di prevenzione è comunque alta come ammette lo stesso ministro dell'Interno «Abbiamo innalzato i livelli di sicurezza, abbiamo intensificato le attività di indagine ed abbiamo predisposto tutti i mezzi e gli strumenti per prevenire o impedire situazioni di questo tipo». «La vigilanza dovrà essere massima e per garantirla dovremo ricorrere, come sempre, ai servizi di informazione ma anche ad una rigida applicazione della Legge Bossi-Fini sull'immigrazione», ha detto il responsabile del Viminale. A questo riguardo, secondo Maroni «le maglie delle norme per ottenere la cittadinanza non devono assolutamente essere allargate. Semmai io penso che si dovrebbe fare il contrario». Il ministro dell'Interno si è quindi detto d'accordo all'introduzione dei body scanner negli aeroporti: «a livello europeo, stiamo già effettuando delle valutazioni», ha detto. «Personalmente anche se riconosco che non eliminano il rischio al cento per cento, sono favorevole ai body scanner. Comunque se il Garante per la privacy dice no, non possiamo utilizzarli». La lotta al terrorismo è stata il focus del messaggio di fine anno del ministro La Russa alle Forze armate: occorre «andare avanti - ha detto, facendo particolare riferimento alle missioni fuori area - per evitare che situazioni di crisi e di instabilità degenerino, contrastando le minacce eversive internazionali». Ruolo dei militari a parte, secondo La Russa «in questo secolo dobbiamo abituarci a convivere con il pericolo del terrorismo». «Le misure di sicurezza sono attivate», assicura il ministro, che invita a «non ricreare la psicosi dell'allarme terroristico: non dico che non c'è, ma dobbiamo imparare a convivere con questo pericolo».