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Bossi "Più riforme, meno chiacchere"

Bossi

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Giorgio Napolitano ha sempre più sostenitori all'interno del governo. Dopo la telefonata di congratulazioni di Silvio Berlusconi al discorso di fine anno del presidente della Repubblica, anche Umberto Bossi dimostra di condividere quelle parole. Certo, che nessuno chieda al leader del Carroccio di commentare il messaggio del Capo dello Stato, ma, leggendo tra le righe delle sue dichiarazioni si capisce che il filo conduttore è lo stesso: «Fare le riforme che servono al Paese». Un appello che il Senatùr lancia da Ponte di Legno (Brescia) dove ha trascorso il Capodanno e nel quale è contenuto il programma della Lega Nord per l'anno da poco iniziato. Un'agenda che abbia tra le prime cose da fare proprio le tanto auspicate riforme. Riforme sì, ma, come tuona Bossi, «non vogliamo sentir parlare di chiacchiere, siamo geneticamente contrari alla melassa buonista e a quelli che parlano, parlano e poi non fanno un bel nulla. Noi siamo disposti a parlare con chiunque, a trovare accordi, ma ad una condizione: che le cose si facciano! Non vogliamo chi perde tempo o lo fa perdere apposta». E sul tanto auspicato dialogo tra maggioranza e opposizione è intervenuto anche il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Roberto Cota: «Corretto il richiamo di Napolitano alla necessità delle riforme istituzionali. Adesso l'opposizione deve riflettere seriamente e decidere se entrare nel merito delle cose. Continuando a fare polemiche non si va da nessuna parte». A schierarsi dalla parte del presidente della Repubblica c'è anche il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, che dopo aver chiesto «risposte sincere» all'appello di Napolitano, ha aggiunto: «A questo punto le forze politiche devono mettere in campo la coerenza. Chi si oppone alle riforme lo faccia alla luce del sole. Perché se la Lega vedrà qualcuno che bara, che finge di starci per poi mettere i bastoni tra le ruote, non farà sconti e di fronte al sabotaggio chiamerà in piazza i cittadini che sono stanchi di chiacchiere. E per quelli che hanno a cuore l'unità del Paese, tanto invocata dal presidente, ricordo che senza riforme la prima a saltare è proprio l'unità del Paese, non perché qualcuno accende fuochi ma per implosione del sistema». E contro gli ipotetici sabotatori delle riforme si schiera anche il vice presidente dei deputati Pdl Osvaldo Napoli, che dopo aver condiviso l'intervento di Bossi («è finito per tutti il tempo degli escamotage e del menare il can per l'aia), prova a definire un ipotetico calendario dei lavori dell'Aula: «Le riforme vanno fatte a partire dalla prima seduta utile del Parlamento. Con una mozione di indirizzo o con la discussione delle diverse proposte depositate, si vedrà. Importante è che la Conferenza dei capigruppo riservi uno spazio prioritario nel calendario d'Aula per le mozioni o i presidenti della Commissioni mettano all'ordine del giorno le proposte ferme da mesi».

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