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Superscanner 3D e cani

Il volo della Delta Airlines sul quale è stato sventato l'attentato

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Più agenti, certo. Ma a fare la differenza nell'universo della sicurezza aeroportuale sono soprattutto le tecnologie. E non tutte sono comuque in grado di fermare un terrorista nigeriano con un liquido nelle tasche dei boxer e un biglietto di sola andata per Detroit. Per questo il governo britannico sta accelerando i tempi per fornire gli aeroporti internazionale del Paese del body scanner, il dispositivo di sicurezza che secondo gli esperti avrebbe lasciato a terra, e in manette, l'estremista di Al Qaeda. È una macchina che va oltre i normali raggi X. Controlla tutto il corpo, a tre dimensioni, come fosse un bagaglio. M a si tratta di un sistema molto costoso (un milione di dollari a pezzo) e che viola i diritti di privacy di alcuni Paesi (vengono riprodotte le immagini del corpo nudo). Per questo, anche se agli occhi degli esperti è la miglior arma di difesa, non è ancora posizionato fuori la soglia delle dogane degli aeroporti di tutto il mondo. Per ora, quindi, bisognerà attendere che dalle polemiche nasca una decisione. Intanto le polizie aeroportuali puntano sul potenziamento del personale. Più agenti e controlli più accurati alle persone che si imbarcano. Con la possibilità di utilizzare la rivelazione a tampone chimico. Alcuni scanner, poi, grazie ai sistemi tecnologici controllano i passeggeri con una apparecchiatura ad aria compressa e filtri in grado di rilevare sostanze sospette sugli abiti. I raggi X, del resto, consentono di sequestrare quantità innumerevoli di bottiglie d'acqua, migliaia di lime e limette, schime da barba, succhi di frutta e profumi, ma non riescono a certificare la sicurezza al 100 per 100. Per quanto riguarda i bagagli ci si affida allo sniffer, un'analizzatore con filtro che riconosce le molecole di esplosivo. Negli aeroporti rimane una delle più efficaci misure di sicurezza l'utilizzo delle unità cinofile. Per questo sono aumentati il numero dei cani in giro per gli scali americani, europei e italiani, in grado di rilevare attraverso l'uso dell'olfatto la presenza di sostanze esplosive sugli abiti dei passeggeri pronti pre l'imbarco. Probabilmente, spiegano gli esperti, proprio l'intervento di un cane sul nigeriano che trasportava il liquido per preparare l'ordigno, sarebbe stato utile per individuarlo e lasciarlo a terra nelle mani della polizia.

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