Mosca e Washington schierate con l'opposizione
L'Unioneeuropea si è detta «preoccupata per la repressione violenta e la detenzione arbitraria dei manifestanti in Iran» che «cercano solo di esercitare la loro libertà di espressione e il diritto di assemblea». Un richiamo ai «diritti universali» anche da parte della Casa Bianca, che ha condannato la «violenta e ingiusta repressione». Barack Obama si schiera di fatto al fianco dell'opposizione in Iran annunciato che gli Stati Uniti stanno con chi cerca di ottenere il rispetto dei propri diritti civili. Il presidente americano ha sottolineato le proteste in corso in Iran sono portate avanti dal popolo iraniano che aspira alla giustizia. Ma anche Mosca si dice «preoccupata» e esorta alla «moderazione», per evitare «una escalation nel confronto interno». Con una dichiarazione diffusa dal ministero degli Esteri dalla Russia si ribadisce «la convinzione che la cosa più importante in queste situazioni sia mostrare moderazione e cercare un compromesso nell'ambito della legge ed intraprendere passi politici per evitare un'ulteriore escalation dello scontro». Il ministro degli Esteri David Miliband, ha definito molto «preoccupante» la «mancanza di autocontrollo» mostrata dalle forze dell'ordine iraniane e ha elogiato «il grande coraggio» dei manifestanti. «La tragica morte di manifestanti in Iran ci ricorda nuovamente come il regime iraniano gestisca le manifestazioni- ha dichiarato il titolare del Foreign Office - La festa sciita dell'Ashura è un periodo di commemorazione religiosa e di riflessione ed è pertanto fortemente preoccupante ricevere informazioni relative all'assenza di moderazione delle forze di sicurezza». Parigi «condanna gli arresti arbitrari e le violenze» contro «semplici manifestanti» e raccomanda «una soluzione politica fondata sul dialogo e il rispetto dei principi democratici costituiti». La cancelliera, Angela Merkel ha definito «inaccettabile» l'intervento della polizia iraniana. Il ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, chiede di «fare di tutto per evitare un'ulteriore escalation». Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, «nel ribadire la sua più ferma condanna», lancia un appello all' Iran perchè «possa essere messa fine...alla spirale di violenza e venga creato un contesto per il pieno rispetto dei diritti civili e politici del popolo iraniano». Messaggi di condanna sono venuti anche dal Canada, che ha esortato l'Iran a rispettare i diritti umani, Norvegia, che ha condannato «l'uso della forza», e Austria, che ha esortato a mettere fine alla «spirale di violenza».