Donne dell'anno

seguedalla prima Sarina Biraghi In questo anno che sta per chiudersi un ruolo determinante lo hanno avuto sicuramente le donne afghane che, nascoste nei loro chador indaco, si sono recate alle urne e con un dito macchiato d'inchiostro hanno scelto di votare il loro presidente. Ha impressionato le mogli dei capi di Stato convenuti a Roma per l'assemblea generale della Fao, Azam Farahi, consorte del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che, semicoperta dal suo nero hejab, ha chiesto più impegno contro la fame nel mondo. Ha alzato le braccia al cielo Angela Merkel la Cancelliera tedesca rieletta in ottobre, prima donna a ricoprire questo ruolo, la più potente del mondo per le classifiche internazionali. Ha toccato il cielo con un dito, invece, Federica Pellegrini, la donna più veloce del mondo in acqua: una vera campionessa che è riuscita a sconfiggere la bulimia, gli attacchi di panico e il grande dolore per la perdita del suo allenatore. Le pagine di tutti i giornali, anche stranieri, si sono occupati della diciottenne Noemi Letizia dopo aver raccontato che tra gli ospiti alla festa del suo compleanno c'era anche «papi», ovvero Silvio Berlusconi. Avrebbe certamente evitato di essere al centro dell'attenzione l'altera e distaccata Veronica Lario, la first lady di Macherio, anche se ha scelto la stampa per intraprendere la sua battaglia coniugale contro l'uomo che la considera «la metà di niente» e al quale ha chiesto un assegno mensile di tre milioni di euro. Quest'anno più combattiva ma meno «riservata» del solito Marina Berlusconi, la prima a difendere il padre dopo le lettere di Veronica, la prima ad arrivare in ospedale dopo l'aggressione di piazza Duomo: presidente di Mondadori è la numero 33 della classifica di Forbes. Simbolo dello stile italiano Miuccia Prada che Time Magazine definisce la seconda donna più potente al mondo nell'ambito della moda. Ha incantato la Capitale l'affascinante ed intelligente Rania di Giordania durante la sua visita ufficiale con il marito Abdallah: regina moderna, ha raccontato l'esperienza romana su Twitter, mezzo che usa anche per comunicare con i sudditi. Carla Bruni, premiere dame di Francia, si è fatta notare per aver deciso di non visitare l'Aquila terremotata insieme alle altre first lady, ma anche per aver detto «sì» a Woody Allen che la vuole nel suo prossimo film. Vero pungolo per il governo in questo difficile e faticoso 2009 è stata Emma Marcegaglia, numero uno di Viale dell'Astronomia: più volte ha ribadito che serve una «politica alta» per mettere in condizione l'Italia di essere protagonista dell'economia globale. Posto da protagonista anche per la first lady Usa Michelle Obama che tra orto alla Casa Bianca e campagne pro-Olimpiadi, non ha dimenticato di visitare i terremotati abruzzesi insieme al marito Barack, decidendo poi di fare una puntatina a Roma con le due figlie. Non è mancato un incontro in Campidoglio organizzato dalla moglie del sindaco Alemanno, Isabella Rauti, al quale hanno partecipato anche le ministre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna. Quest'ultime molto in evidenza nel 2009: una, per la guerra contro lo stalking, l'altra, per la riforma di scuola e università. La più invidiata è Elisabetta Canalis per la sua relazione con l'affascinante George Clooney. Love story vera o presunta, intanto Eli è andata anche a Hollywood con il bel George e ha conosciuto mammà Clooney nonché gli amici che definiscono lui un gay. Condannata per aver ucciso, insieme al suo fidanzatino, la studentessa Meredith Kercher, la bellissima Amanda Knox che, in ogni udienza in tribunale, è riuscita a stupire tutti una volta per l'abbigliamento, l'altra per la pettinatura... L'ultima, ma solo cronologicamente, donna di quest'anno è Renata Polverini, segretario generale dell'Ugl, candidata per il Pdl alla presidenza della regione Lazio. Nel 2009 abbiamo dato l'addio anche a due grandi donne: Susanna Agnelli, imprenditrice e politica, e la poetessa Alda Merini, una vita segnata dalla malattia mentale, un'artista capace di scavare nella profondità dell'animo umano. Tante facce, tante protagoniste, tante vicenti perché la politica, l'economia, la cultura hanno bisogno delle donne per crescere, per andare oltre. Ma le donne dell'anno siamo tutte noi e allora rimbocchiamoci le maniche, guardiamo le donne che hanno fatto la storia del 2009 e lavoriamo anche noi per fare del 2010 un anno migliore.