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Bersani prende tempo: «Dipende dal Pdl»

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Nonostanteil pressing costante di Antonio Di Pietro e di parte del suo partito Pier Luigi Bersani non chiude la porta del dialogo. Intervistato da SkyTg24 il segretario del Partito Democratico ribadisce la sua posizione sul tema delle riforme: «Un pregiudizio su un percorso di riforme non viene da noi, potrebbe venire da loro e dagli atti che faranno a gennaio». «L'eventuale pregiudizio - aggiunge -, questo famoso clima, questo famoso dialogo, tutte queste parole confuse... Un pregiudizio a tutto questo non verrebbe da noi, potrebbe venire da loro. Questo è il punto sul quale si aprirà il nuovo anno». «Siamo tutti convinti che non possiamo appoggiare leggi che risolvono i problemi di una persona sola, e - prosegue - ci appelliamo a Berlusconi e al centrodestra. Si definisce statista e si paragona a De Gasperi, e allora prenda a cuore la situazione di questo Paese». Berlusconi «vista la nostra disponibilità - conclude Bersani - davanti ad una prospettiva di riforma, una sua riflessione su come si sono affrontati fin qui i problemi particolari del presidente del Consiglio forse dovrebbe farla». Più tardi, ai microfoni del Giornale Radio Rai il leader dei Democratici si concede anche una battuta sul «partito dell'amore». «Volano delle parole molto grosse: amore, odio... - commenta -. Io penso che dovremmo accontentarci di parole più sobrie come: responsabilità, correttezza, serietà, attenzione alle questioni vere che sta vivendo la gente. Su questo terreno ognuno si deve prendere la sua responsabilità, il governo di governare e l'opposizione di fare un'opposizione credibile, seria, concreta, propositiva. E un'opposizione che via via prepari un'alternativa, un'altra offerta agli italiani, questo è il nostro impegno».

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