Oggi gli auguri ai terremotati dell'Abruzzo
Lanotte di Natale all'Aquila, tra i terremotati, sulle zone colpite dal sisma del 6 aprile scorso. Ci ha provato fino all'ultimo. Ma alla fine ha rinunciato all'idea e così il premier oggi non sarà in Abruzzo. Le ferite riportate in seguito all'aggressione di domenica scorsa in piazza Duomo ancora fanno male. I medici, hanno imposto il riposo assoluto. E così sarà. Ma Berlusconi non poteva rinunciare del tutto ad essere nella caserma di Coppito questa sera: sarà lì che si svolgerà il brindisi e la cena natalizia con un gruppo di terremotati e molti volontari della Protezione civile, impegnati anche in questi giorni a dare assistenza alle persone colpite dal sisma. Il premier così utilizzerà un collegamento telefonico per fare gli auguri, per dare un «segnale di vicinanza del governo» a quanti hanno perso la casa nel terremoto, e «ringraziare ancora una volta tutti coloro che stanno lavorando anche in questi giorni». La telefonata, a quanto si apprende, sarà intorno alle 19. Il brindisi si svolgerà nella sala grande (quella che prima del 6 aprile era la mensa della caserma della Guardia di finanza), la stessa che poi, alle 21, sarà utilizzata per la cena. Ci saranno i sottosegretari Gianni Letta e Guido Bertolaso, il presidente della Regione Gianni Chiodi, il vescovo aquilano Giuseppe Molinari. Una cena di vigilia con settecento aquilani (ospitati nelle stanze della caserma utilizzate per il G8) e con un menù ricco di prodotti tipici. «Sarà un Natale effettivamente diverso - spiega il presidente della Regione Chiodi -. Meno felice, dominato da un sentimento di forte apprensione con lo sguardo angosciato verso chi soffre, ma dovrà essere un Natale di speranza e di rinascita». La vigilia di Natale aquilana avrà anche una speciale Messa di Natale, celebrata nella Basilica di Collemaggio, danneggiata gravemente dal terremoto e completata, con una speciale copertura. La celebrazione nella Basilica sarà presieduta dall'arcivescovo dell'Aquila, e officiata dal vescovo ausiliare, monsignor Giovanni D'Ercole. «Gli aquilani hanno fatto bene a fidarsi dello Stato - spiega il presidente del Senato Renato Schifani -. Lo Stato è stato loro vicino, sono stati vicini tutti gli italiani in quei terribili momenti. Uno Stato che ha saputo essere presente anche nel dopo, nella ricostruzione, nel restituire a quelle persone la vita della quale erano state violentemente spogliate». Gia.Ron.