Mezza Italia in allarme, trasporti in tilt
L'Italia è ancora di ghiaccio. A soffrire è il Nord che, reso «immobile» dal gelo, condiziona il resto della Penisola. Sono infatti i trasporti a generare il caos. Messi a dura prova dal clima più rigido che si sia registrato a dicembre, dal 1986 a oggi, treni e aerei continuano ad accumulare ritardi su ritardi. Milano è rimasta una città in tilt. Per arginare le difficoltà cittadine sono scesi in campo circa novecento militari e, eccezionalmente, 25 detenuti del carcere Bollate per spalare la neve dalle strade. Situazioni analoghe a Torino, Venezia, Genova, Verona, dove anche qui i soldati sono scesi in campo. Sul fronte aeroporti la situazione più tesa si registra a Linate. Alcuni aerei che erano già in pista sono stati fatti rientrare ai parcheggi. L'aeroporto è stato nuovamente chiuso ai voli su indicazione dell'Enac per via dell'oscuramento delle luci di pista causato dai mezzi impegnati nelle operazioni di rimozione della neve. L'hub di Malpensa è invece rimasto chiuso fino alle 13. Ko anche gli scali di Bologna e Verona. Conseguentemente, gli aeroporti romani hanno registrato gravi ritardi dei voli e disagi per i viaggiatori. Difficoltà che non hanno risparmiato neanche gli utenti delle Ferrovie. Trenitalia ieri ha soppresso il 6% dei convogli regionali e il 5% dei 430 treni a media e lunga percorrenza, dunque dieci volte più di ieri, con attese di ore nelle stazioni, anche se sono state limitate al massimo le soppressioni. E nel caos finisce proprio l'amministratore delegato di Ferrovie. Sotto accusa il suo consiglio ai viaggiatori di portare coperte, panini e acqua in abbondanza per affrontare le lunghe tratte, e lo sfogo contro i media che, dice l'ad, dovrebbero limitare le polemiche. Ci pensa il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli a difenderlo, spiegando che in questi giorni Mauro Moretti è «stressato». Lui, intervenendo in una trasmissione radiofonica, continua la sua battaglia: «La rete ferroviaria sta funzionando, ditemi quale Paese non ha ritardi in questo momento. Se la gente preferisce che tagliamo il cinquanta per cento dei treni - ha detto alterato Moretti - lo dica pure: non è che tutti i manager dei trasporti europei sono coglioni: c'è un problema di cause naturali». La neve non ha provocato solo disagi per chi doveva viaggiare, ma anche vittime. Sulla A6 Torino-Savona poco dopo le 17 l'autista di un tir è deceduto dopo essere precipitato in un viadotto a Roccavignale (Savona), in alta val Bormida. Nel tamponamento a catena sono stati coinvolti una ventina di camion e una cinquantina di auto. Circa 40 persone sono rimaste ferite, di cui una quindicina in modo grave. A riguardo la Protezione Civile ha consigliato di muoversi con la macchina per intraprendere un viaggio solo se strettamente necessario. Soprattutto verso il Nord, dove le condizioni sono più critiche. Restano infine ancora sospese le corse degli aliscafi nel golfo di Napoli per le isole. Partono a intermittenza, invece, i traghetti. Invariate le condizioni meteorologiche: mare forze 5 e vento forza 6. Collegamenti in tilt anche con le isole minori della Sicilia per il forte vento e del mare agitato. Le navi previste in partenza nella notte da Trapani a Pantelleria e da Porto Empedocle (Agrigento) a Lampedusa, sono rimaste ormeggiate. Isolata anche Ustica non raggiunta dai mezzi rimasti bloccati nel porto di Palermo. Regolari, al momento, le corse nelle Eolie. Se il Sud resiste, il Nord è ancora nella morsa del freddo.