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Il parlamentare che non conosce l'autocontrollo

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Lesue intemperanze verbali nei confronti del premier ormai si ripetono con una certa regolarità. L'ultimo episodio risale all'ottobre scorso, quando, durante la discussione sullo scudo fiscale il deputato del partito di Di Pietro aveva dato del «mafioso» in aula a Silvio Berlusconi. Seguì un parapiglia generale, accuse, fino a quando il parlamentare venne sospeso per cinque giorni dalla Camera. La sanzione fu approvata da tutti i gruppi, tranne che da quello di Antonio Di Pietro. E l'ex pm aveva dichiarato: «Decisione vile, a questo punto sospendete anche me». Parole alle quali avevano fatto seguito quelle di Barbato: «Non intendo tornare indietro di un millimetro». Questa volta però il leader dell'Italia dei Valori si è immediatamente dissociato dal suo «compagno» di partito. Il quale, però, si presenterà al prossimo congresso dell'Italia dei Valori proprio in contrapposizione a Tonino per essere eletto segretario.

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