Casini, ultima chiamata
Non ci sarà ancora molto tempo da poter passare alla finestra a guardare cosa accade. Pier Ferdinando Casini dovrà decidere entro la fine delle feste cosa fare per le elezioni regionali, con chi allearsi e dove. Ma lo farà seguendo un principio, per lui, fondamentale: non sbilanciarsi né da una parte né dall'altra. E se ancora non c'è niente di ufficiale si può comunque «disegnare» un quadro di quello che accadrà. Partendo dal Veneto, dove il Pdl ha candidato il leghista ed ex ministro all'agricoltura Luca Zaia, e dove, proprio per questo motivo, l'Udc andrà con tutta probabilità da sola. Una «coabitazione» dei centristi con i rappresentanti del Carroccio è praticamente impossibile e con il Pd non c'è grande feeling. Diverso il discorso in Lombardia, «Pier Ferdinando vuole restare equidistante da centrodestra e centrosinistra — commenta Andrea Augello, senatore del Pdl — Quindi gli accordi saranno tutti legati tra di loro, un'alleanza con noi dovrà essere bilanciata da una con il Pd e viceversa». Guidato da questa bussola Pier Ferdinando deciderà dunque personalmente i patti che l'Udc dovrà stringere con i partiti, tenendo però presente anche un altro principio: allearsi possibilmente con chi vince. Regione nella quale l'Udc alla fine potrebbe scegliere di appoggiare il Governatore uscente Roberto Formigoni invece del candidato del centrosinistra Filippo Penati. Scelta che dovrebbe essere «bilanciata» da quella in Piemonte con il Pd della presidente uscente, e ricandidata, Mercedes Bresso. Decisione quasi forzata visto che il candidato del Pdl è il leghista Roberto Cota. Più complicato il discorso in Liguria. Tra l'uscente Claudio Burlando del Pd e lo «scajoliano» Sandro Biasotti l'Udc sta ancora sfogliando la margherita. Nelle due Regioni rosse per eccellenza, Emilia Romagna e Toscana, l'alleanza, nel caso l'Udc decida di farla, sarebbe con il centrodestra. Ma è molto probabile che alla fine i centristi vadano da soli. In Toscana però il Pdl sta cercando di trovare un candidato «a perdere» dell'Udc da schierare contro l'ex assessore della Giunta Enrico Rossi. E i «boatos» danno in corsa Nedo Poli, coordinatore regionale del partito di Casini. La decisione con chi schierarsi nel Lazio è invece legata a doppio filo con la Puglia. Nella prima, infatti, l'accordo dovrebbe essere quasi chiuso con la fresca candidata del Pdl Renata Polverini. «Ma a Pier l'ho detto — racconta — sbrigati a decidere perché io sto già definendo liste e nomi del listino». La «chiave» per l'alleanza potrebbe essere la possibilità per l'Udc di entrare nella Giunta del sindaco Alemanno. In questo caso in Puglia l'Udc sceglierebbe di restare alleata con il Pd. Sempre che il centrosinistra riesca a far desistere Nichi Vendola — con il quale i centristi hanno spiegato che non farebbe mai un accordo — e faccia scendere in campo il sindaco di Bari Michele Emiliano. Nelle Marche l'Udc è vicina a chiudere l'accordo con il governatore uscente del Pd Gianmario Spacca, mentre in Umbria l'alleanza potrebbe essere ribaltata. Situazione ancora molto ingarbugliata in Campania dove sia Pd sia Pdl non hanno ancora deciso il nome del candidato. Dopo l'uscita di scena di Nicola Cosentino il centrodestra deve scegliere tra Gianni Lettieri e Stefano Caldoro, mentre il Partito Democratico sta puntando su Vincenzo De Luca, spinto dal segretario Pier Luigi Bersani. Nome che però non ha il gradimento dell'attuale Governatore Antonio Bassolino. Per il «gioco» dei «contrappesi» l'Udc potrebbe comunque scegliere il Pd, così come in Basilicata. Mentre in Calabria l'attuale sindaco di Reggio Calabria e candidato Governatore Giuseppe Scopelliti ha già in tasca l'accordo con Pier Ferdinando.