Bertolaso: "No alla politica per magistrati e giornalisti Rai"
Guido Bertolaso, medico, classe 1950, capo della Protezione Civile è uno che in mezzo alle peggiori tragedie sa cosa fare. Eppure ieri, quando ha saputo che per il sondaggio di Sky Tg24 è il personaggio dell'anno, è rimasto perplesso. Per circa 0,45 secondi. Poi ha indicato i vigili del fuoco e i ragazzi della Croce Rossa che sempre gli sono attorno e ha detto che loro sono i personaggi dell'anno. E per festeggiare si è tolto qualche sasso dalle scarpe: «Io in politica? - ha detto - Mai. Chi acquista notorietà servendo il Paese, come: funzionari dello Stato, magistrati, prefetti, esponenti delle Forze Armate e, perché no, anche personaggi televisivi, è meglio che non scenda mai in politica. È scorretto». La linea del Bertolaso-pensiero è stata tratteggiata ieri durante la presentazione, ormai tradizionale, delle «101 notizie dell'anno» del 2009, individuate con un lavoro certosino da Sky Tg24, il canale all news diretto da Emilio Carelli, e con un sondaggio di Coesis Research. L'evento più importante dell'anno per gli italiani è la tragedia dell'Abruzzo, seguita dalla riforma sanitaria di Obama negli Usa e dal ferimento di Silvio Berlusconi. Dal sondaggio emerge che la politica interessa relativamente agli italiani che invece hanno a cuore i problemi concreti, come le calamità naturali, la giustizia, la sicurezza. Il primo personaggio votato è Obama, poi il presidente Napolitano e Bertolaso, seguito da (udite udite) Benedetto XVI, Fiorello e Angela Merkel. Ma Alessandro Amadori, di Coesis Research, ha chiarito che, calcolando il ruolo istituzionale di Napolitano, l'italiano dell'anno e lui, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso. E come ha fatto a raggiungere questo traguardo è facile capirlo dalle sue parole: «Il segreto della "ricetta Bertolaso" - spiega - è semplice: per queste cose vado a braccetto con il Santo Padre. Siamo vicini anche nel sondaggio. La mia regola è: gli ultimi saranno i primi. Chi sta male deve essere trattato come un re. Chi ha visto morire i parenti, ha perso la casa, tutto; chi ha avuto la vita spezzata, chi ha affrontato il terremoto non può essere, come in passato, essere rimbambito di chiacchiere. Bisogna agire, senza guardare in faccia a nessuno, senza pensare alle spese. Per noi la persona umana è al primo posto». E a chi gli chiede se si poteva fare di più sul piano della prevenzione Bertolaso risponde che non è stato trascurato nulla. Nemmeno le parole di quello scienziato che ha giurato di poter prevedere i terremoti. «Abbiamo interpellato i massimi esperti di sismologia del mondo - spiega - e siamo certi che prevedere le scosse è impossibile. E non sarà possibile prevederle per questo secolo e forse anche per il successivo». E la prossima sfida, spiega, dopo aver soddisfatto gli immediati bisogni dei terremotati d'Abruzzo, è la ricostruzione. «La sfida deve essere vinta in modo intelligente - ha detto - Il grande punto interrogativo riguarda la ricostruzione del centro storico dell'Aquila: bisogna sfruttare i crolli per realizzare qualcosa di moderno, coniugare l'antico al nuovo, come è accaduto, ad esempio, a Berlino. Sarà anche un modo per incrementare il turismo nel futuro. Per questo serviranno i migliori architetti ed urbanisti». Bertolaso promette inoltre una conferenza, prima della fine dell'anno, per fare il punto sulla situazione del dopo-terremoto.