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Epifani: «Sì alle riforme, ma vanno fatte nelle aule parlamentari»

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Maboccia l'idea di una nuova Bicamerale. «Tutto avvenga in Parlamento, - spiega durante la trasmissione In mezz'ora di Lucia Annunziata - non è tempo di riprendere in mano una Bicamerale. Resta il Parlamento dove tutto è trasparente. Si faccia un dibattito alla luce del sole anche perché dietro al termine riforme ci possono essere tanti significati». «La giustizia italiana ha dei problemi. - prosegue - La lunghezza dei processi è uno di questi. Ma non si può fare una legge ad personam. Serve un principio di uguaglianza che è il principio democratico che non può essere valicato. In Italia aumentano disuguaglianze e non posso accettare che su un terreno così delicato ci possa essere uno più uguale dell'altro». Quanto agli inciuci, secondo il leader della Cgil, «il passaggio è delicato. Ho trovato di buon senso quello che ha detto Bersani: la disponibilità a capire cosa vuol dire riforme e nessuna legge ad personam». E per evitare equivoci Epifani elenca quelle che, secondo lui, sono le tre grandi riforme di cui il Paese: scuola, ammortizzatori sociali e politica industriale. «Servono - spiega - tre grandi luoghi di confronto, il primo sulla scuola» dove «siamo in una terra di nessuno» e così «non si può costruire un futuro». Quindi prosegue ricordando che «Draghi sa che anche l'anno prossimo potremmo perdere 500.000 posti di lavoro. Quindi affrontiamo questo problema». Infine Epifani rimarca l'importanza di mettere in campo una politica industriale e azioni a favore del Mezzogiorno. «Tutti i Paesi - dice - riorientano i propri settori, le proprie specialità produttive. Noi che aspettiamo a farlo?».

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