Il premier a cena con Bossi discute di riforme e regionali
Il viavai continua. Tra bigliettini, regali, striscioni, fiori. I giornalisti tenuti a debita distanza dagli uomini della sicurezza. E le macchine blu che oltrepassano i cancelli di Arcore. Continua così il recupero di Silvio Berlusconi nella sua villa milanese. Un post ricovero che passa tra pranzi di famiglia, appuntamenti di lavoro, saluti natalizi, telefonate con Roma. Anche ieri il premier, dopo aver letto come al solito i giornali e fatto il punto con il suo staff, ha avuto ospiti. Tra loro, Guido Bertolaso in mattinata. Pranzo con i figli e i nipotini. Riposo pomeridiano e in serata l'appuntamento clou: la cena con Umberto Bossi e altri esponenti della Lega. Più, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Nel menù ovviamente temi quali riforme e regionali. Tutte le persone che in questi giorni hanno fatto visita al presidente del Consiglio raccontano di come «il premier stia molto meglio», pronto a ritornare in campo molto presto. Mentre i dolori non sono ancora del tutto passati, soprattutto quel fastidio alla bocca in seguito alle ferite riportate dall'aggressione. Ci sono i figli che continuano a fare avanti e indietro da Villa San Martino. Dopo la cena con Piersilvio di venerdì sera, e con tutti i dirigenti Mediaset, ieri è stata la volta di Barbara, Eleonora e Luigi. Un pranzo con i tre figli avuti da Veronioca Lario, e con Alessandro il primogenito di Barbara. Per quanto i medici continuino a raccomandare al premier «di stare più possibile a riposo» e che comunque ci vorrà un po' prima di tornare a lavorare a tempo pieno, fosse per lui qualche uscita se la farebbe di sicuro. Come quella all'Aquila, prevista per la notte della vigilia di Natale e annullata dopo l'aggressione. Berlusconi ne avrebbe parlato con il medico di fiducia il Alberto Zangrillo, per verificare la possibilità di poter fare una scappata sui luoghi colpiti dal terremoto. Difficile, dicono dal suo staff. «L'Aquila non è dietro l'angolo e soprattutto non ci si sposta facilmente all'una di notte». Si vedrà. Di terremoto, sfollati e lavori di ricostruzione Berlusconi ha parlato ieri mattina anche con il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. Il presidente del Consiglio ha voluto avere il quadro della situazione abruzzese. Non solo. Il secondo argomento dell'incontro è stato i rifiuti in Campania, con la «chiusura dell'emergenza dopo 15 anni». Si diceva la cena. Alle ventuno puntuali, ad Arcore sono arrivati Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Roberto Cota e Giulio Tremonti. Una cena con un menù natalizio, ovviamente. Ma con, come piatto forte, le regionali e il "patto democratico" benedetto dal premier e proposto dal Pdl per una nuova "stagione costituente". Discuterne è a cuore non solo a Berlusconi, che avrebbe tutto l'interesse ad intestarsi il merito di riforme non unilaterali nell'interesse del Paese, ma anche al ministro Bossi, che potrebbe così blindare costituzionalmente il federalismo. In tal senso, la Lega cavalca di buon grado la fase "buonista" del premier, ed il ministro della Semplificazione Calderoli rilancia non a caso l'idea di una costituente per le riforme allargata agli enti locali. Un'Araba Fenice pronta a rinascere sulle ceneri delle fallite bicamerali Bozzi, De Mita-Iotti e D'Alema. Mentre è sempre più insistente la voce di un blitz, in queste ore, del premier in una clinica di chirurgia estetica in Svizzera, nei prossimi giorni Berlusconi vedrà di nuovo Gianfranco Fini. Il famoso chiarimento tra i due cofondatori, tante volte auspicato e mai effettuato. Chissà se questa, sarà quella buona.