Internet e cortei, legge da approfondire Facebook peggio dei gruppi anni '70
Il Consiglio dei ministri ha trovato un'intesa sul disegno di legge con cui verranno individuate nuove norme per il web e le manifestazioni, anche se il testo non è stato approvato. Alcuni punti del testo, si apprende saranno rivisti dai tecnici dei vari ministeri coinvolti, che si vedranno già nel pomeriggio di oggi. Cdm dopo i fatti di Milano - Le misure proposte dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, su cortei e internet, in seguito all'aggressione subita dal premier Silvio Berlusconi a Milano saranno dunque oggetto di ulteriori approfondimenti. Lo ha spiegato il ministro dell'Infrastrutture Altero Matteoli al termine del Cdm, sottolineando che sulle proposte di Maroni c'è stata unanimità. Sulla legge c'è intesa - Quanto alla forma prevista per introdurre le norme, il ministro ha detto che in seguito agli approfondimenti "non è del tutto possibile" decidere di trasformare il ddl in dl. Per ora, "c'è stato un primo avvio di discussione - ha detto Matteoli -, ma c'è sostanziale accordo perchè bisogna consentire, in una Paese democratico, la possibilità di manifestare, ma allo stesso tempo senza che ci siamo disturbi gravi che possano impedire proprio la libera volontà di manifestare". Tutto questo va fatto "con buon senso, rispettando quello che è il sacrosanto diritto di manifestare ma nello stesso non consentire che poi si sfoci in gravi incidenti come è capitato più volte". Internet, sanzionare chi supera i limiti - In Cdm si è parlato anche delle sicusse misure per il web: "È un aspetto molto delicato - ha osservato Matteoli -, sarà inserito nel provvedimento anche questo aspetto". Il ministro ha quindi sottolineato: "Non vogliamo cancellare la libertà di espressione, ma sanzionare chi supera i limiti di guardia, chi commette attraverso Internet dei reati". Facebook peggio dei gruppi degli anni '70 - Anche il presidente del Senato Renato Schifani è intervenuto sulla questione, affermando che "Facebook è più pericoloso dei gruppi degli anni '70". Schifani non ha dubbi sul contenuto di alcuni messaggi che si leggono sul social network americano: "Si leggono dei veri e propri inni all'istigazione alla violenza. Negli anni '70, che pure furono pericolosi, non c'erano questi momenti aggregativi che ci sono su questi siti. Così si rischia di autoalimentare l'odio che alligna in alcune frange". Durante la cerimonia di auguri a Palazzo Giustiniani la seconda carica dello Stato esprime perfetta sintonia con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, di voler usare una legge e non un decreto per mettere ordine nel web. "Una cosa è certa - sottolinea - qualcosa va fatto perchè non si può accettare che si pubblichino istigazioni all'odio violento".