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Apprezzi il gusto di una vita donata

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PresidenteBerlusconi, mi dicono che lei sta sperimentando l'impotenza di chi vorrebbe rimettersi in moto e non ce la fa. La botta, il duomo in faccia, è stata dura. E la ripresa è un po' più lunga del previsto. E così ora lei tocca il punto, l'esperienza che si chiama limite. Non è la prima volta. La sua vita, sempre tesa a dar l'immagine e l'idea di una forza invincibile, è già stata segnata da malattie e crisi. Ma stavolta è un po' diverso, non è una malattia ma una vera e propria boiata. Avrebbe voglia di superarla in fretta. Di buttarsela alle spalle. E invece no. Una boiata puà rallentare il passo al guerriero invincibile. E così ora si trova anche senza volerlo a fare la stessa esperienza di tanti e tanti italiani che si trovano in condizioni simili. Per malattie o casi più seri. Oggi, per così dire, si trova a essere finalmente uno di noi. Non un tipo un po' speciale, ma uno maledettamente normale. Che vorrebbe e che non può. Che non gli va tutto diritto. Oggi, insomma, si trova in una condizione normale. O almeno più normale del solito. A lei, si vede, piacciono le situazioni eccezionali. Quelle con le foto, i flash, i capi di stato, le strette di mano...Ed essendo un tipo gioviale tende a rendere un po' teatrali tutte le situazioni. Ora, forse, in questo giorno che non passa, che non si porta via i dolori, ecco, forse ci vorrebbe un po' di strana pazienza, un po' di quella che aveva la mia nonna Bruna. Che non pensava mai che un giorno fosse perso. Semplicemente perché ogni giorno era dato. Donato. E allora i giorni pur con l'ansia delle cose da fare, degli impegni da mantenere (e una casalinga non ne ha di meno importanti di un premier) erano per lei sempre nelle mani di un Altro che li aveva a disposizione. Si può vivere come predatori sempre in caccia del giorno, dell'ora, del minuto da vivere intensamente - secondo una immagine di intensità ritagliata a nostro piacimento. Oppure si possono vivere i giorni nella luce di una grande disponibilità. Non si tratta di opporre due modelli: da un lato l'uomo operativo, in corsa, teso al successo dei suoi progetti, e dall'altro il contemplativo, un po' inerte e assente. No, azione e contemplazione, tensione e disponibilità sono sempre state caratteristiche che possono convivere. Un uomo consiste in quel che è, prima ancora di quello che ha o che fa. Lei, Presidente Berlusconi, ha sempre tenuto a dar di sé l'idea di un uomo che non dorme mai, che lavora a più non posso e che anche il resto lo fa alla grande e ai massimi livelli. Lei per primo sa che non è del tutto vero. Che zone di debolezza ci sono. I giorni sono tutti donati. Anche questo che sembra tolto ai suoi impegni e alle sue smanie. Lo viva, ne succhi il midollo di vita donata. Ne senta il gusto. Ne è ancora capace? Se no, significa che non è più davvero "vivo". Ora questo intoppo, questo maledetto gesto di violenza contro di lei, questo intralcio, forse possono servire a far crescere in lei la luce della disponibilità e a far calare lo scintillio del predatore spettacolare. Questo giorno di difficoltà potrebbe essere il primo giorno, donato, di un Berlusconi non solo più votato ma più vicino agli italiani.

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