Tremonti apre ai sindacati asse sulla riforma fiscale

Ilministro dell'Economia, Giulio Tremonti, traccia i contorni per avviare con le parti sociali un «cammino difficile ma da fare insieme» sul fisco. «Unità e responsabilità saranno l'oggetto del lavoro che possiamo fare» dice il ministro a Cisl e Uil che ieri hanno riunito gli Stati Generali per presentare a governo e a Confindustria, la loro proposta di riforma del sistema fiscale. «La crisi può essere l'occasione per accendere alcuni lumi sul futuro» dice il ministro ricordando come l'attuale sistema sia frutto di una riforma che ha le basi negli anni '60: «da allora il mondo è profondamente cambiato. Sono passati più o meno 40 anni e noi non possiamo entrare nel nuovo secolo con gli strumenti di quello passato». Colpire la speculazione, l'uso e il consumo dell'ambiente, dedicando più attenzione a famiglia, lavoro, ricerca e ambiente, nel rispetto dei vincoli di mercato ed europei è la ricetta che propone il ministro in un sistema che premia e disincentiva con bonus e malus alcuni temi a favore di altri. Per fare questo percorso, il ministro ipotizza di iniziare anche con il contributo diretto dei sindacati, bisogna però - ripete anche in questa occasione - tener conto dei vincoli del nostro paese, tra questi «il terzo debito pubblico del mondo, il primo in Europa che influisce anche sui redditi e risparmi dei lavoratori». E le parti accettano la sfida consapevoli che una riforma fiscale non può che avere obiettivi «a medio termine». Lo dice il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ricordando la necessità di andare incontro «a quella parte del Paese che più soffre» e cioè a imprese e lavoro. «Siamo qui per dire che siamo insieme nella logica di una programmazione di più anni« ribadisce Marcegaglia convinta tuttavia che il Paese abbia »bisogno di grandi riforme». Il paese, dice ai sindacati citando anche Tremonti, «sta cambiando assetto e dunque il federalismo fiscale è un'opportunità per cambiarne l'organizzazione e l'efficienza». Cisl e Uil chiedono al governo di ridurre il carico fiscale al lavoro dipendente, di incentivare il secondo livello di contrattazione, sostenendo la famiglia, intensificando la lotta all'evasione e armonizzando la tassazione sulle rendite. «È il momento di una riforma organica, che superi le discussioni degli ultimi 30 anni, deludendo fortemente lavoratori e pensionati» sostiene il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, mentre il leader della Uil, Luigi Angeletti, sottolinea che «occorre una vera riforma fiscale sul lavoro dipendente che non sia contro gli evasori».