Sui muri l'apologia della violenza
L'esaltazionedella violenza percorre la Penisola. Scritte sui muri, cartelli nelle università. L'opposizione a Silvio Berlusconi ha trovato un nuovo leader. Un eroe della camapgna infinita contro il Cavaliere. Dopo il gossip, le accuse di mafia ecco che la violenza si materializza e trova «soddisfazione» nel gesto di Massimo Tartaglia. E dal web si passa ai muri. Dal pc alle strade delle città. I primi in questa hit dell'imbecillità e della vigliachcheria erano stato i vandali che a Livorno domenica notte avevano tracciato con spray la scritta che inneggiava alla morte di Berlusconi. Ieri due scritte tracciate con vernice rossa inneggianti a Tartaglia, l'aggressore di Silvio Berlusconi, sono apparse a Torino davanti all'ospedale Maria Vittoria e al Politecnico. Il contenuto è lo stesso: «una medaglia a Tartaglia» con la falc ee martello e la stelal a cinque punte. Mentre «Massimo Tartaglia, a Natale si può fare di più», è stato scritto sui muri della facoltà di Psicologia a La Sapienza di Roma. In entrambi i casi sono scattate le indagini degli inquirenti. Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, ha commentato così i fatti di Roma: «È inaccettabile ciò che è accaduto oggi. Non si riesce a capire come sia stato possibile addirittura esporre uno striscione simile». Il ministro annuncia che chiederà conto dell'accaduto ai vertici dell'Ateneo. Si susseguono intanto i commenti su questi episodi, improntati tutti alla condanna unanime. Il deputato Pdl torinese Osvando Napoli: «È giusto in ogni caso indagare se dietro a questi deliri c'è la mano dei soliti imbecilli, oppure si nasconde un rinascente grumo di violenza». L'ex governatore del Piemonte, Enzo Gigo, Pdl, dice che «la tradizione civile di Torino e dei torinesi è tale da non permettere l'attecchire nella società di provocazioni ispirate alle ideologie distorte e aberranti degli anni di piombo». Giorgio Merlo del PD torinese parla di «scritte gravi e da denunciare, fatti che denotano anche il grave momento politico che stiamo vivendo e che richiede da parte di tutti un grande senso di responsabilità». «Ignobili le scritte di Torino fatte da chi da anni attacca la Lega», tuona la Lega Nord di Torino attraverso la capogruppo provinciale Patrizia Borgarello. I leghisti torinesi Allasia e Carossa ribadiscono: «L'estremismo va condannato, ma i torinesi non sono questo, anche se le scritte non devono essere sottovalutate. Gli estremisti vanno isolati anche da parte dei rappresentanti della sinistra nelle amministrazioni». Il coordinatore del Pdl torinese, Daniele Cantore, fa notare che «a Torino vengono impunemente assaltate sedi di partito e a questi gesti assurdi seguono le dichiarazioni farneticanti di sostegno ai delinquenti» e invita il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, a «intervenire non solo a parole ma con azioni significative per fare capire che nella nostra città non c'è spazio per gli estremismi».