Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Silvio: «L'amore vince sull'odio»

default_image

  • a
  • a
  • a

«Statetutti sereni e sicuri perché l'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio». Ancora in ospedale dopo l'aggressione di Piazza Duomo, Silvio Berlusconi ringrazia, con un post sul sito del Pdl, le «tantissime» persone che hanno inviato «messaggi di solidarietà e vicinanza». Poche righe per esprimere gratitudine a quanti ininterrottamente da due giorni continuano a sostenerlo, in un momento difficile. «Berlusconi sente più dolore di ieri», spiega il suo portavoce Paolo Bonaiuti riferendosi alle ferite riportate dal Cavaliere. Ecco perché medici hanno imposto al premier di limitare le visite. Oggi, a parte il ministro della Giustizia Angelino Alfano, Berlusconi ha trascorso la giornata in compagnia delle due figlie, Marina e Barbara, e ha parlato al telefono con i governatori del Veneto Giancarlo Galan e del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo. E l'impressione di chi gli ha parlato è unanime: Berlusconi «è moralmente scosso», racconta Galan; «subire un aggressione così volgare fa male al cuore». Anche Tondo parla di un «premier provato», ma pronto ad «andare avanti con il lavoro». Berlusconi avrebbe confidato ai suoi interlocutori di essere preoccupato per la tensione che si respira nel Paese. E nonostante il suo medico personale gli abbia imposto 15 giorni di assoluto riposo (oggi Berlusconi sarà dimesso) le tensioni interne alla maggioranza lo raggiungono anche in ospedale. Il premier ha annullato tutti gli impegni ufficiali di dicembre, Consiglio dei ministri compresi. Dovrebbe saltare anche la conferenza stampa di fine anno così come la visita all'Aquila prevista la vigilia di Natale. La necessità di non spostarsi fisicamente da Arcore, però, non gli impedirà di lavorare a Villa San Martino, dove sono in programma incontri con i ministri. Già ieri però, nonostante sia bloccato al letto, Berlusconi si è tenuto aggiornato su quello che accadeva a Roma. La decisione del governo di porre la fiducia e le critiche di Gianfranco Fini all'esecutivo sono state l'antipasto ad una serie di problemi che il premier e la maggioranza dovranno risolvere entro fine anno. Berlusconi ha ricevuto una telefonata dai toni accesi da parte del presidente della Camera, che ha espresso il suo disappunto per le parole usate in Aula da Fabrizio Cicchitto e per la decisione di Giulio Tremonti di non rinunciare a porre la fiducia sulla manovra. Dall'altro capo della cornetta però Berlusconi si sarebbe limitato a prendere atto delle critiche del co-fondatore del Pdl. La linea scelta dal premier, infatti, sarebbe intanto di tenersi fuori dalla mischia. Ignorare finché è possibile le contrapposizioni e andare avanti, per evitare di gettare altra benzina sul fuoco. L'ennesima frattura nella maggioranza rischia però di avere a breve altre ricadute. A cominciare da domani, quando si riunirà l'ufficio di presidenza del Pdl con all'ordine del giorno l'analisi della complicata situazione politica e la scelta dei candidati per le regionali. Ma nel partito prevale il pessimismo sulla possibilità che la partita delle elezioni si possa chiudere domani. L'idea è che possano riempirsi alcune caselle ma per il quadro completo si dovrà attendere, soprattutto per capire le intenzioni dell'Udc.

Dai blog