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Non cambiano mai

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Non ci stanno oggi come non ci stavano ieri. Sono quelli che considerano l'Italia una democrazia solo quando vincono loro. Sono quelli che intendono la sinistra, meglio se comunista, come una specie di orizzonte salvifico, un paradiso in terra che però mai deve arrivare. Sono quelli sempre «incazzati» con il mondo, raggomitolati nei loro falsi miti che non servono a niente. Sono quelli che detestano Berlusconi perché è ricco, perché ha avuto successo nella vita e forse anche perché gli piacciono le donne (e non ne fa mistero). C'è un pezzo d'Italia, cui la sinistra perbene mai ha saputo tirare le orecchie, che vive immersa nel rancore, nell'invidia e spesso nell'odio. Ce l'hanno col vicino di casa che cambia la macchina, con il collega di lavoro che viene promosso, con il compagno di scuola che sembrava scemo e poi ha fatto i soldi, magari sgobbando nella sua piccola azienda dalla mattina alla sera. È quell'Italia (minoritaria) che Bersani dovrebbe abbandonare.  

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