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I testimoni di «Striscia» smentiscono Maroni e confermano

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Ierisera «Striscia la Notizia» torna a parlare dell'aggressione di Massimo Tartaglia ai danni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, con uno dei due fratelli che lunedì sera, sempre ai microfoni di «Striscia», hanno dichiarato di avere «inutilmente provato a segnalare alla Polizia la presenza di una persona con atteggiamenti sospetti in Piazza Duomo a Milano, in occasione del tesseramento del Pdl, presenziato dal premier». In seguito al servizio mandato in onda da «Striscia», il ministro dell'Interno, Roberto Maroni ha dichiarato che «i due testimoni ascoltati dal Tg satirico, una volta condotti in questura, si sarebbero rifiutati di firmare il verbale e non avrebbero confermato alle autorità la versione rilasciata a Striscia». L'inviato Max Laudadio chiede spiegazioni a uno dei due fratelli, in merito alla dichiarazione di Maroni. L'uomo «smentisce le affermazioni del ministro affermano da Striscia - e dichiara che quanto detto in questura corrisponde alla versione data ieri ai microfoni del Tg satirico. Precisa poi di non aver mai fatto il nome di Tartaglia dinanzi al poliziotto, avendolo riconosciuto soltanto la sera guardando i telegiornali». Il testimone, inoltre, «sottolinea di non aver voluto firmare il verbale non solo perchè la loro voleva essere "una semplice segnalazione", ma anche per non dover subire alcun tipo di ripercussione. Aggiunge infiene che la mail indirizzata a Striscia per segnalare il fatto, era stata inviata anche all'Ufficio del Governo, che tuttavia non l'ha presa in considerazione».

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