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L'escalation di attacchi preannunciava il sangue

La protesta sotto il ministero della Pubblica Istruzione

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Che il clima fosse già teso non è di certo un mistero. Berlusconi lo sentiva nell'aria. Troppe le avvisaglie che si erano susseguite nei giorni scorsi. Un pensiero ricorrente a tal punto che il timore di possibili incidenti durante il comizio all'ombra della Madonnina era diventato argomento di confronto con il suo portavoce, Paolo Bonaiuti, durante il tragitto che lo avrebbe portato dalla residenza di Arcore a Milano. Ed è proprio Bonaiuti, in collegamento telefonico con Skytg24, a spiegare quanto si sono detti: «Il presidente mentre stava passando da un esame a un altro mi ha detto "Paolo, ti ricordi cosa ti ho detto in macchina?". Perché in macchina da Arcore a qui si era lamentato del clima di tensione e odio che c'era in questi giorni. E mi aveva detto "speriamo non succeda nulla". Purtroppo è stato buon profeta». «Non mi azzardo a dire - ha aggiunto Bonaiuti riferito all'autore del gesto - che cosa possa aver spinto questa persona, ma che ci sia un clima troppo teso, esasperato nei confronti di Berlusconi è vero». Un sospetto basato sulle avvisaglie dei giorni scorsi. Come quella di venerdì a Roma, quando, durante la giornata di mobilitazione generale indetta dalla Cgil, alla quale hanno partecipato anche gli studenti dell'Onda, la polizia è stata costretta ad usare i manganelli per fronteggiare un corteo di universitari che, protetti da caschi, avevano cercato di forzare il blocco. Il tutto perché i giovani, al grido di «Vergogna, vergogna» e poi «corteo, corteo» volevano andare senza autorizzazione verso il ministero dell'Istruzione. Timori, quelli di Silvio, che hanno trovato ulteriore fondamento sabato quando è stato proprio il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ad essere insultata e fischiata durante la commemorazione per i quarant'anni dalla strage di Piazza Fontana. Anche qui il grido è lo stesso: «Vergogna», «Strage di Stato» e «Fascisti». Tutto, come aveva commentato Vittorio Agnoletto della Federazione della Sinistra, con lo scopo per denigrare il Pdl: «Inaccettabile lasciare che la memoria delle vittime di un disegno stragista sia celebrata da coloro che domani (ieri, ndr) lanceranno in piazza Duomo una campagna per sovvertire la Costituzione». Alla fine la violenza è sfociata. «Vergogna», come un disco rotto, anche ieri è riecheggiato da piazza Duomo. Ma poi si è andati ben oltre. Dopo le avvisaglie i fatti. Dopo le parole, il sangue.

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