Giustizia, il Pdl spinge sulla grande riforma

Intanto,a distanza di pochi giorni, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è tornato a dire la sua sui magistrati «politicizzati» e sulla Corte Costituzionale composta da «alcuni uomini della sinistra». Lo aveva già fatto a Bonn durante il congresso del Ppe e ha ritoccato il "tasto dolente" anche da piazza Duomo, dove era atteso il rilancio del Pdl sul fronte delle riforme. Prima di essere colpito al volto da un oggetto contundente, il premier ha ribadito il concetto che «chi ha ricevuto l'investitura popolare» ha il diritto-dovere di governare senza che ci siano interferenze da chi fa parte di un potere dello Stato «solo grazie a un pubblico concorso». Quindi è tornato a criticare il fatto che alcuni magistrati per «interferire sull'azione del Parlamento» si rivolgano alla Consulta che è composta da uomini «che fanno parte della sinistra». I capigruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello intanto tranquillizzano gli animi dell'opposizione assicurando che non ci sarà alcun provvedimento omnibus come annunciato oggi da alcuni giornali. «Non ci sarà cioè alcun disegno di legge "mappazza" - ironizzano - alcun testo che contenga tutti insieme progetti di legge come il Lodo Alfano per via costituzionale; l'immunità parlamentare ex articolo 68; la riforma del Csm e la separazione delle carriere». «Quello che è in campo lo stiamo dicendo da tempo - afferma Quagliariello - e cioè il ddl sul processo breve al Senato e la proposta di legge sul legittimo impedimento alla Camera». Poi, prosegue, stiamo pensando ad un approdo costituzionale che potrebbe essere il «ripristino dell'immunità parlamentare, per il quale sono già stati presentati dei progetti di legge, e una sorta di Lodo Alfano con legge costituzionale». Per quanto riguarda il ddl per il processo breve, ora all'esame della commissione Giustizia del Senato, il termine per la presentazione degli emendamenti scadrà questa sera alle 20 e la maggioranza ha già annunciato di voler presentare degli emendamenti «per ridurre al massimo le critiche di incostituzionalità». Sul legittimo impedimento, invece, molto probabilmente questa settimana la commissione giustizia della Camera metterà a punto un testo base e darà il via alla discussione generale con tanto di audizioni, come richiesto dal capogruppo del Pd in commissione Donatella Ferranti. Poi è chiaro, osservano alcuni componenti della Consulta della Giustizia del Pdl, che andremo avanti nel corso della legislatura con le riforme costituzionali, ma quelle fanno parte di un progetto più ampio che riguarderà anche «la riduzione del numero dei parlamentari e la trasformazione del Senato nella camera delle regioni».