Nelle celle della Tuborg dove dormono i cattivi
Soloieri almeno 400 dimostranti arrestati - tra questi diversi black bloc - e molti di questi sono stati trasferiti nella struttura prescelta. Si tratta di un centro di reclusione provvisorio ricavato da un enorme deposito della birra nazionale Tuborg alla periferia della capitale danese. Per effetto delle norme ad hoc varate dalla Danimarca due settimane fa, sia i manifestanti responsabili di atti di «disobbedienza civile» sia i black bloc più violenti devono trascorrere nel carcere provvisorio da un minimo di 12 ore, in attesa del processo per direttissima, fino a 40 giorni - sempre secondo le nuove regole - se colti nell'atto di «intralciare le forze dell'ordine». La polizia ha l'ordine di intervenire tempestivamente attraverso i circa 7.000 agenti della sicurezza dispiegati nelle strade della capitale danese. Provenienti da tutto il paese e addestrati per un anno, gli agenti delle forze dell'ordine sono coadiuvati da cannoni ad acqua e da cani anti-bomba forniti da Svezia e Germania e sguinzagliati attorno al Bella Center, sede del vertice. La sede dei lavori è da giorni circondata da numerosi checkpoint militari nonché da alte barricate di acciaio. Anche l'accesso al canale Inderhaven, che costeggia il lato occidentale, è interdetto da metri e metri di filo spinato. Per garantire la sicurezza, sono stati spesi circa 122 milioni di euro. Copenaghen, letteralmente blindata, è terrorizzata dal ricordo di quanto accadde due anni fa al G8 di Rostock, in Germania. E le autorità danesi hanno scelto una strategia di fermi preventivi nella speranza di intercettare le frange più violente. Ma non solo i violenti sono finiti nel centro di detenzione ad hoc allestito dalle autorità danesi. Venerdì anche diversi manifestanti italiani hanno potuto «visitare» per qualche ora l'ex deposito di birra. Ecco il racconto di Tommaso Cacciari, nipote del sindaco di Venezia, ieri rilasciato con tante scuse dalle autorità danesi dopo una notte passata in guardina: «Dopo averci tenuto fermi in strada per 40 minuti, infascettati come zebre allo zoo, ci hanno trasferito con un pullman in questo bruttissimo ex deposito di birra alla periferia di Copenaghen», ha riferito Cacciari. «Si tratta di un capannone di latta, basso e con un solo piano, al cui interno sono state allestite tante gabbie di ferro di due metri per tre, adiacenti l'una all'altra. Ho visto almeno altri sessanta manifestanti rinchiusi nell'ex deposito di birra, al cui esterno è ancora visibile una traccia dell'insegna "Tuborg"», ha aggiunto.