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Lombardo spacca i Democratici e Di Pietro accusa: «No a inciuci»

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Occasioneper il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, di sferrare un colpo basso al Pd. In pratica, in barba ai diktat dei vertici romani il Pd isolano continua a strizzare l'occhio al governatore Raffaele Lombardo per qualche poltrona in giunta. In sostanza, non c'è pace. Il dubbio è di quelli amletici: appoggiare o no il governo regionale? Da qui la spaccatura del partito di Bersani che continua a ripetere che «non siamo interessati ad andare al governo della Regione». Ed ecco lo scenario: da una parte i possibilisti, quasi tutti i deputati regionali del Pd compattati attorno all'asse Lupo-Cracolici. Dall'altra il fronte del "no" cappeggiata dalla Borsellino, ma che conta anche l'ala mariniana del partito, gli uomini di Mattarella e i deputati siciliani eletti a Roma. Camillo Oddo, parlamentare regionale del Pd: «Nel partito ci sono dirigenti che, da Roma, guardano ciò che sta accadendo nell'Isola attraverso le rigide lenti della vecchia politica». Risultato? Dopo le primarie del Pd, si assiste a una nuova guerra intestina. A fianco di Bersani il suo presidente, Rosy Bindi: «Non ho intenzione di alzarmi la mattina, aprire i giornali e vedere Micciché che detta la linea al mio partito». Intanto, Di Pietro gongola e considera «una truffa elettorale» l'ipotesi di un sostegno da parte del Pd alla giunta regionale di Lombardo. «Occorre - ha aggiunto il leader di Idv - che in Sicilia si rompa l'asse delle connivenze, delle collusioni e dell'indecenza. Gli elettori non capirebbero questo genere di alleanze: Hanno votato un partito che stava all'opposizione e non possono ritrovarselo nella maggioranza».

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