Uccidere Bin Laden per vincere
È ripresa la caccia. Gli Stati Uniti del presidente Obama vogliono finire il lavoro e cancellare Al Qaeda. Soprattutto vogliono mettere la parola fine al mito di Osama Bin Laden. «L'uccisione o la cattura di Osama Bin Laden è determinante per sconfiggere Al Qaeda»: ne è convinto il generale Stanley McChrystal, comandante in campo delle truppe Usa e Nato in Afghanistan, che ne ha parlato dinanzi a una commissione del Senato Usa. Il generale ha detto che lo sceicco del terrore è «un'icona la cui sopravvivenza rafforza al Qaeda come organizzazione in franchising in tutto il mondo». Neutralizzarlo, ha aggiunto però il generale Usa, non significherà automaticamente riuscire a smantellare la rete terroristica responsabile degli attentati dell'11 settembre. Anche l'ambasciatore americano in Afghanistan, Karl Eikenberry, ha detto che è «importante per il popolo americano, e in verità per tutto il mondo, che prima o poi Bin Laden, sia catturato o ucciso, sia tradotto davanti alla giustizia». Dopo anni di tentativi inutili e soprattutto di poco impegno ecco che l'amministrazione Obama rilancia la «grande caccia» al nemico pubblico numero 1. Ripartendo quasi da zero. Infatti lo scorso fine settimana, il segretario Usa alla Difesa, Robert Gates, ha ammesso che gli Usa non posseggono informazioni certe su Bin Laden «da anni» e che non ne conoscono la localizzazione esatta. Mentre il consigliere per la Sicurezza Nazionale, James Jones, domenica ha detto che la primula rossa del terrorismo internazionale si trova sicuramente nel Waziristan del Nord, «a volte sul lato pakistano della frontiera, a volte su quello afghano». A Langley, Stato della Virginia, quartier generale della Cia, i «terror hunter», i cacciatori di terroristi, che hanno un logo simile a quello dei ghostbuster, con il fantasmino che impugna un Ak 47, hanno ricevuto rinforzi. E soprattutto sono partite squadre per il confine dell'Af-Pak con zaini pieni di attrezzature sofisticate e soldi per stanare gli uomini di Al Qaeda e tirare la rete sui pesci grossi: Osama Bin Laden e Ayman al Zawahri. Sulla testa dei due ci sono taglie di 50 milioni di dollari eppure nessuno inq uesti otto anni ha dato la soffiata. Cosa che invece è avvenuto per la cattura di Khalid Sheikh Mohammed, la mente dell'attacco dell'11 settembre che fu catturato il 1 marzo 2003 a Rawalpindi in Pakistan grazie a un delatore che ha intascato la taglia da 5 milioni che era stata messa sulla sua testa. Una traccia potrebbe essere arrivata dal video datato Shawwal 1430, quindi risalirebbe al 20 settembre scorso. Le immagini sono state diffuse da «As Sahab», la casa di produzione ufficiale di Al Qaeda. La registrazione è stata fatta durante la festa dell'Eid Al Fitr in occasione del discorso pubblico di uno dei colonnelli di Al Qaeda, Abu Yahya Al Libi. Alla fine del video si vede un'immagine sfocata di un uomo che rassomiglia in maniera impressionate al ricercato numero 1.