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La sinistra torna alla carica ma anche dal Pdl critiche

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Le indiscrezioni ed ipotesi sulla localizzazione degli impianti nucleari in Italia per far fronte al gap energetico fanno scattare le polemiche, soprattutto nel centrosinistra anche se non mancano voci preoccupate tra gli esponenti del Pdl nelle zone potenzialmente interessate. Erano stati i Verdi, attraverso il presidente nazionale del Sole che ride Angelo Bonelli, a sollevare la questione indicando i siti che, secondo i Verdi, l'Enel avrebbe identificato in un dossier inviato al governo. Nessun dossier, aveva replicato l'Enel, ricordando che i tempi delle scelte sono subordinati ai criteri che governo e agenzia per la sicurezza nucleare dovrà individuare. Ma le reazioni più critiche, e pressochè unanimi, vengono dal Veneto, regione nella quale un'altra delle ipotesi circolate indica tra Chioggia e il Polesine la possibile localizzazione di un impianto. A reagire non è solo Legambiente («una provocazione - dice - proprio nei giorni di Copenaghen») e il gruppo regionale del Pd, che definisce una eventuale simile scelta «scriteriata e irresponsabile», ma anche, sebbene con più cautela, esponenti del governo e della maggioranza. Il Veneto «farà la propria parte», ha commentato il ministro per le politiche agricole Luca Zaia, purchè via sia «il principio di equità» rispetto ad altre aree del Paese nei confronti di una regione che «ha sempre dato». Più netto il governatore Giancarlo Galan, il quale ricorda che «la tipologia del suolo non indica alcuna possibilità di avere una centrale nucleare in Veneto», a causa de fenomeni di subsidenza rilevati dai geologi. E proprio ai tecnici e alle loro scelte si rimette Confindustria del Veneto: quella del nucleare è una strada «percorribile», purchè la scelta della collocazione derivi da «un giudizio di carattere soprattutto tecnico». Ma il verde Bonelli, che ha lanciato l'allarme, insiste: la localizzazione dei siti non viene resa nota «solo per paura di un boomerang alle prossime elezioni regionali». «Enel ed Edf - afferma Bonelli - hanno già fatto i sopralluoghi sui siti prescelti tra aprile e luglio: di questi sopralluoghi noi Verdi siamo in grado di indicare luoghi e date». Polemiche anche dal Codacons che parla di «notizie false dirette ad ingannare i cittadini». «Solo due settimane fa, nel corso di un convegno al Senato, abbiamo dimostrato che non è così» afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Infatti, sottolinea, «esistono già oggi progetti per reattori di nuova generazione, sicuri e a bassissimo impatto ambientale, che hanno ricevuto l'approvazione dalle più importanti autorità internazionali del settore come Aiea ed Euratom. Non si capisce quindi il motivo per cui l'Italia debba indietreggiare, dotandosi di centrali di vecchia generazione che appaiono oramai obsolete e superate».

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