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Berlusconi prepara il taglio delle tasse

Il premier Silvio Berlusconi

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BONN - Berlusconi ha già deciso. La campagna elettorale per le regionali, superato il nodo giustizia, avrà un tema centrale: abbassare le tasse, cavallo di battaglia del Cavaliere. Niente congresso del Ppe. Almeno per ieri. Oggi l'intervento di Silvio Berlusconi è già in programma. Il presidente del Consiglio sarebbe dovuto arrivare ieri sera anche per avere alcuni incontri di rilievo, uno dei quali era fissato con Pier Ferdinando Casini. Ma anche il leader dell'Udc ha fatto sapere che avrebbe disertato il vertice per restare sulle questioni politiche nazionali più urgenti. Niente Bonn. E niente Roma, dove pure s'è parlato di una possibile tappa ieri mattina. Niente, il Cavaliere resta a Milano. Nella sua Milano. Nella reggia dorata di Arcore. Snobba la politica romana, non vuol sentire nemmeno nominare Fini, non vuole parlare con lui. Non lo vedrà questa settimana. E forse neppure la prossima anche se è previsto che intorno a metà mese il premier faccia tappa nella Capitale per l'ufficio di presidenza del Pdl e per decidere le ultime candidature per le Regionali. Proprio a queste sta lavorando negli ultimi giorni. Il premier sta ragionando sui candidati presidente e anche ai listini bloccati. Nella sua testa c'è l'idea di sistemare la partita giustizia, tra processo breve, legittimo impedimento e lodo Alfano per via costituzionale, per poi buttarsi sulle elezioni che saranno come mai decisive. Se infatti il governo dovesse uscirne rafforzato, per Berlusconi la strada potrebbe intraprendere un bel tratto di discesa. L'idea del Cavaliere è di fare la prima parte della campagna elettorale sui temi della giustizia, spiegando anche la sua versione dei processi e delle inchieste che sta subendo o ha subito. Attaccare una parte dei pm. Ridicolizzare le ultima accuse dei pentiti di mafia. La seconda parte dovrebbe avere un unico tema centrale: le tasse. Abbassare le tasse, il vecchio cavallo di battaglia del Cavaliere.   La vera incompiuta di questa prima parte della legislatura. Qualcosa Berlusconi s'era lasciato scappare quando autorizzò Gianni Letta ad annunciare il prossimo taglio dell'Irap, una iniziativa che fece infuriare Tremonti. Ora che tutto si è ricomposto si sta mettendo a punto il piano vero e proprio. E questo lo si travederebbe anche dal fatto che il ministro dell'Economia non ha consentito che si mettessero le mani sugli introiti dello scudo fiscale, quasi quattro miliardi di euro. Il maxi taglio delle tasse dovrebbe essere anche più ad ampio raggio e dovrebbe agganciarsi ai primi segnale di ripresa che già si stanno avvertendo e che dovrebbero essere più robusti già a partire da gennaio. Dunque, non dovrebbe essere una sforbiciata solo all'imposta sulle attività produttive.   Più probabile che una parte possa cominciare a riguardare anche le imposte sui redditi e sul lavoro dipendente. Con l'intervento sul Fisco Berlusconi pensa di dare una svolta decisiva sulle Regionali. Nell'entourage del Cavaliere c'è ottimismo sul fatto che il centrodestra possa strappare almeno tre Regioni attualmente governate dal centrosinistra: il Lazio, la Campania e la Calabria. Più difficile la partita in Puglia e Piemonte dove l'intesa con l'Udc sarà determinante e dove, non a caso, le trattative sono più irte di ostacoli che altrove.

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